C’è un Cristo senza braccia nella piccola chiesa di Santa Barbara. Elio, il castellano della fortezza, con un sorrisetto beffardo ci dice che, forse, gli sono proprio cadute le braccia, al Signore, a vedere la nostra miserrima umanità. Se però ti fermi un momento, lì in alto, sulla collina che domina Castrocaro Terme, e ascolti il millenario sibilo del vento, che da secoli fischia tra quelle mura e lungo quei pendii, intuisci la stretta di quelle braccia e la volontà di sottrarle così al dolore dei chiodi.
Quelle stesse braccia sante si sono unite a quelle di Elio e di sua moglie Marta per aiutarli nella ricostruzione della fortezza: così sono potuti tornare fantasmi e spiriti, leggende e favole hanno riscoperto i loro scenari e la gente del posto o i pellegrini di passaggio ritrovato le proprie orme, proprio laddove le avevano impresse in chissà quale vita antecedente!
Costruire un castello è costruire un Amore

Non è difficile immaginare il fruscio degli abiti lungo i corridoi e gli aloni di luce gettati dalle fiaccole nelle lunghe nottate invernali! Ma anche canti, intrighi, traffici e urla, perché il luogo, ci dice Elio, è intriso di eventi e personaggi, che si sono susseguiti fino a ritrovar vita nei racconti e nelle spiegazioni del castellano, che il destino ha voluto porre oggi custode ed ospite della fortezza.
Costruire un castello è costruire un Amore. Un progetto della fortezza di Castrocaro e un obiettivo degno di essere perseguito: dai e dai, ogni giorno, una pietra dopo l’altra, per arrivare in alto, con fatica e dedizione. Accanto ad Elio c’è stata e c’è Marta, la castellana dolce e coraggiosa, capace, con il suo tocco di grazia e sensibilità femminile, di ingentilire il maniero anche dopo il passaggio di soldatacci e grezzi omaccioni, che lo hanno consegnato poi al degrado e all’abbandono… lontani i tempi della conturbante bellezza alchemica di Caterina Sforza e le segrete passioni di giovani promesse spose, pronte al suicidio pur di scampare dalla rete di un matrimonio soffocante!
La Fortezza di Castrocaro
Ancora adesso spuntano dai cassetti pezzi di arredo e opere d’arte con cui Marta voleva addobbare il castello e soprattutto stupire e sorprendere il marito, che trova tracce di lei inaspettate e obbedisce al suo volere rispettandone il buon gusto e l’intuito nel rendere sempre meglio l’autentica atmosfera della fortezza di Castrocaro. Marta, si vede, ha prestato attenzione alle letture curiose di Elio, che da anni studia e ricerca tracce e scritti riguardanti il maniero e le sue vicende: lettere, atti, documenti. Ore e ore passate in archivi e biblioteche, tra la polvere dei secoli e i segreti del passato. Queste, però, sono altre storie, altre vite che Elio conosce bene e racconta con occhi pieni di voce tanto coinvolgente da penetrarti nel cuore e sconvolgerti a tal punto da farti perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Non capisci più di quale realtà fai parte: di quella percepita poco prima di oltrepassare il fossato della rocca di Castrocaro o di quella che la rocca stessa custodisce e propone così palpabile ed esperibile ai sensi?
Alchimia del quotidiano
Si intreccia al resoconto storico e mitico anche la storia personale di Elio e Marta, forse la più dolce e struggente di tutte quelle che danno vita all’anima del luogo, la pietra più stabile di tutta la fortezza di Castrocaro, la colonna portante della torre, che resiste al tempo e al vento e consente di far volare lo sguardo lontano lontano, dalla panchina rifugio degli innamorati, tra i rami contorti e bitorzoluti di un solitario (perché unico al mondo del suo genere!) ulivo, oltre ai vigneti e attorno al pozzo, fino al mare… e lì ci si accorge di essere già naufragati nella malinconia dolce e nel pianto che solo un cuore grato sa cantare! Non sempre la Bellezza è negli occhi e nelle orecchie di chi guarda e sente: capita, a volte, di vivere incontri capaci di far evolvere la tua anima e di trovarti in posti in cui, non a caso, la tua strada ti porta per insegnarti qualcosa di importante! Alchimia del quotidiano: accadono cose che ti rendono umano e ti fanno beare di tale condizione, perché, forse, la sola capace di svelare, anche solo per brevi attimi, quell’enorme e stupendo mistero che è la vita! E lo capisci ascoltando Elio, seguendo i suoi passi e sbirciando dietro gli angoli polverosi della fortezza che, come un libro aperto, svela e racconta di noi, del nostro passato per capirci e riconoscerci oggi.
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