Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

Mango curry e souvenir

Mango curry e souvenir di Yasmin Alibhai-Brown, Neri Pozza, pagine 464, euro 20,00. ” width=”176″ height=”270″>Mango curry e souvenir di Yasmin Alibhai-Brown, Neri Pozza, pagine 464, euro 20,00. «Sotto il letto tenevo la valigia, piccola in apparenza, / e dentro di essa le mie poche preziose proprietà… / Una foto di mia madre che mi sorride disperata tra saluti e domande. / Un orologio rotto con le lancette ferme»: così Ayar Ata, poeta e profugo curdo a Londra, ha espresso l’attaccamento dei viandanti globali alle loro cianfrusaglie, potenti promemoria portatili di perdite e conquiste. Yasmin Alibhai-Brown non è sfuggita a … Leggi tutto

Mango curry e souvenirMango curry e souvenir
di Yasmin Alibhai-Brown, Neri Pozza, pagine 464, euro 20,00.
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Mango curry e souvenir
di Yasmin Alibhai-Brown, Neri Pozza, pagine 464, euro 20,00.

«Sotto il letto tenevo la valigia, piccola in apparenza, / e dentro di essa le mie poche preziose proprietà… / Una foto di mia madre che mi sorride disperata tra saluti e domande. / Un orologio rotto con le lancette ferme»: così Ayar Ata, poeta e profugo curdo a Londra, ha espresso l’attaccamento dei viandanti globali alle loro cianfrusaglie, potenti promemoria portatili di perdite e conquiste.
Yasmin Alibhai-Brown non è sfuggita a questa mania. Ovunque vada, si trascina dietro borse piene di vecchie istantanee della sua università in Uganda e svariati e inutili souvenir.
Nella sua soleggiata cucina londinese conserva poi religiosamente i sacri reperti di famiglia, gli utensili in cui è racchiusa e simbolicamente rappresentata la loro storia migrante: un vecchio arnese di legno per grattugiare la polpa delle noci di cocco dal guscio bruno e peloso; un chapatti patlo, un oggetto per impastare il pane indiano; un enorme karai di acciaio, la versione indiana del wok. E poi pentole e padelle, portate via da Kampala nel 1972, l’anno in cui Idi Amin, il sadico dittatore africano, bandì gli asiatici dall’Uganda.
Un singolare destino ha, infatti, trasformato tutti i membri della famiglia dell’autrice in eterni emigranti al seguito dell’incessante movimento dell’era moderna. Nel diciannovesimo secolo sono stati strappati dall’Impero britannico alla terra indiana e spediti al di là dei mari a costruire la ferrovia dell’Africa Orientale.
Nel ventesimo, anche l’Africa si è liberata di loro e li ha consegnati all’Occidente. Tuttavia, anche se non esiste luogo sulla terra che per inequivocabili ragioni storiche possano considerare loro, Yasmin e i suoi hanno qualcosa in comune che si trasmette di generazione in generazione: il cibo.
Abitudini alimentari che testimoniano la loro esistenza dinamica, miscugli creativi, a tratti irriverenti e giocosi, di cucina indiana, pakistana, araba, africana, cinese e inglese, cui si sono aggiunti negli ultimi tempi contributi italiani e americani, in una perenne evoluzione.

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Una preziosa eredità, in cui è dato scoprire che il pasticcio di carne è valorizzato da un pizzico di peperoncino, il pandispagna è ravvivato da zafferano e succo di lime, e un po’ di ketchup aggiunto al curry può cambiare davvero la vita.

Seguendo il lungo viaggio degli indiani dell’Africa orientale attraverso carestie, persecuzioni e sconvolgimenti, Mango curry e souvenir è un’originale, incantevole ed evocativa storia culturale e culinaria di un popolo ricco di grandi tradizioni e di memorie condivise. Una storia narrata con impeccabile scrittura e arricchita da un prezioso ricettario.

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