Una cosa che ho amato fin da ragazzino è viaggiare in treno. Non importa quante ore ci si metta ad arrivare, ho sempre trovato estremamente confortevole stare seduti in una poltrona, guardare dal finestrino il paesaggio che cambia, alternare la lettura di un libro alla pura contemplazione o a un veloce pisolino cullati dall’incedere del treno o, ai tempi dell’università, un veloce ripasso dei testi prima di un esame (ok, in questo caso l’ansia mi guastava un po’ il viaggio, lo ammetto). Certo, la situazione non è sempre così idilliaca: spesso, soprattutto in Italia, la poltrona non è poi così comoda, la lettura o la pennichella vengono guastati da uno scompartimento rumoroso e, soprattutto sui treni regionali, a volte si è fortunati anche solo a trovare un posto a sedere. Ma nella mia testa rimane l’immagine romantica del viaggio in treno, tanto che spesso, anche a costo di spendere più soldi e impiegare più tempo, lo preferisco all’aereo.
In caso di viaggi all’estero o in regioni con le quali non siamo familiari lo trovo un ottimo metodo di socializzazione, anche se in generale preferisco passare la maggior parte del tempo assorto nei miei pensieri o nelle mie letture. Recentemente mi sono dovuto recare a Napoli per una visita e ho deciso anche questa volta di prendere il treno, per un viaggio di circa 8 ore. Ora, un’altra cosa che ho sempre trovato gradevole (diciamo pure fondamentale) è ascoltare musica mentre viaggio: a volte si azzecca la colonna sonora giusta per il proprio stato d’animo e che si sposa perfettamente con il paesaggio che abbiamo sotto gli occhi, e in quel caso il viaggio in sé diventa un’esperienza che rimane impressa anche a distanza di anni. Una piaga che mi tormentava ai tempi dei miei viaggi universitari (quella volta non c’erano ancora i lettori mp3 e mi trascinavo dietro un lettore cd con annessi problemi di spazio e di scelta dei titoli da portare – sembra un’era geologica fa) erano le cuffiette. Quante volte hanno cominciato a frusciare, un auricolare smetteva di funzionare – proprio sul più bello – e via dicendo. Purtroppo allora il budget era quello che era e facevo di necessità virtù.
Ora che posso permettermi spese più “importanti”, viaggio di meno – ironia del destino. Ma per questo viaggio a Napoli mi sono preparato una playlist di album per coprire tutto il possibile spettro di stati d’animo in cui mi sarei trovato e ho deciso di comprare un paio di cuffie nuove. Non auricolari, volevo immergermi totalmente nel suono e nel paesaggio senza distrazioni esterne. Su Zalando ho scoperto una vasta gamma di possibilità per ascoltare la musica quando viaggi e ne ho prontamente approfittato. Ebbene, sono stato baciato dalla fortuna perché ho avuto uno scompartimento con soli altri due passeggeri, un tempo stupendo per tutto il tragitto e le mie nuove WeSC si sono rivelate all’altezza di tutte le aspettative. Fosse sempre così, potrei trascorrere tutti gli anni della mia pensione a viaggiare in treno.
Mirko71