Giovedì 16 Maggio 2024 - Anno XXII

Papua Nuova Guinea, grande isola “down-under”

Alla scoperta (anche televisiva) di un paese-isola immenso e affascinante. Una terra fra le meno conosciute del pianeta, paradiso per i veri viaggiatori e per etnologi e antropologi

Nelle Highland della PNG al Mount Hagen Show

Il colorato Mount Hagen Show
Il colorato Mount Hagen Show

Tanti sono i grandi appuntamenti mondiali della cultura, dello sport, della mondanità e dell’arte: il Festival musicale di Bayreuth o il Military Tattoo di Edinburgo, il Carnevale di Rio de Janeiro, il Festival del Cine di Cannes e i Sanfermines a Pamplona. E anche il folclore, sinonimo di tradizioni e consuetudini popolari si è ritagliato il suo spazio nel calendario del turismo intelligente. A metà agosto, il Mount Hagen Show, sulle Highlands, gli altopiani, costituisce da anni un eccezionale avvenimento folcloristico e culturale. La manifestazione nasce dal meeting annuale delle tante tribù che festeggiano l’incontro cantando e danzando per due intere giornate in un “Singsing” che emoziona il viaggiatore in una esplosione di suoni, luci, colori, contrasti. La tribù degli Uomini delle Parrucche, quella degli Uomini di Fango e altre etnìe minori, separate da aspre e inaccessibili catene montuose, esibiscono costumi ricchi di sgargianti fiori tropicali, ornati di rare piume dell’uccello lira. Un trionfo del folklore attirante curiosi viaggiatori, studiosi e fotografi dai quattro angoli del mondo (e addirittura affascinati antropologi ed etnografi, superfluo ricordare che alla PNG appartengono le isole Trobriand, mecca delle storiche ricerche di Malinowski, celebre antropologo anglo-polacco).

(28/02/2013)

Papua Nuova Guinea: catene montuose e paludi sterminate

Port Moresby, la capitale
Port Moresby, la capitale

Pertanto, affinché i neoscoperti abitatori di quest’isola morfologicamente tanto complicata potessero capirsi a vicenda, andare a scuola, dedicarsi al business e osservare una legge scritta non restò, come accadde in India, che ricorrere all’inglese. E di business è ricca, a livello potenziale, la Papua Nuova Guinea (indipendente dal 1975, comprende la Papuasia, british colony ceduta nel 1906 all’Australia, e la Nuova Guinea, colonia tedesca fino al 1920, governata da una democrazia di stampo britannico con Elisabetta II capo formale dello Stato): miniere, petrolio, caffè, tè, olio di palma e legname potrebbero in breve tempo arricchire una popolazione che pratica tuttora l’economia di scambio. Se si eccettua un po’ di animazione nella capitale Port Moresby, porto affacciato a sud dell’isola, sul mar dei Coralli e nelle altre towns sul mare, nell’interno del Paese si vive la tipica atmosfera coloniale degli avamposti di frontiera: dal che è facile dedurre quanto selvaggio e in gran parte inesplorato sia l’interno, montagnoso nella parte centro-orientale della PNG, prevalentemente piatto, solcato da immensi fiumi, a nordovest, fino al confine con l’Irian Jaya indonesiano, e praticamente inaccessibile nelle sterminate paludi della terra Papua antistante l’Australia.

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Uomini “Parrucca” e uomini “Fango”

Un guerriero della tribù degli
Un guerriero della tribù degli “Uomini-Parrucca”

Tanta natura incontaminata, paesaggi esotici con flora e fauna assolutamente uniche e soprattutto il contatto con gli indigeni (una delizia per chi ama l’etnologia e la storia del mondo) fanno della PNG un must (dicono gli americani) un obbligo andarvi, al quale non può sottrarsi il vero viaggiatore (che qui scoprirà in alcuni territori che per l’uomo esiste ancora la preistoria). Atterrati a Port Moresby (l’Australia è a due passi, almeno in aereo) inizia un’esperienza di viaggio poi non così ‘selvaggiona’ grazie a buone infrastrutture turistiche (ovviamente scarne, e tanto meno di lusso, ma efficienti). Sulle Highlands, a Tari, si va alla scoperta degli Huli, la tribù degli “Uomini-parrucca“, dopodiché, ammirate tante varietà di uccelli del Paradiso, si vola con piccoli aerei da turismo a Goroka per incontrare la tribù degli Asaro Mudmen, “I guerrieri di fango”. In pianura si naviga nell’immenso e infinito bacino dei fiumi Sepik, Blackwater e Karawari, visitando villaggi che della civiltà possiedono conoscenza sommaria. Per certo, chi va alla scoperta della “PNG” vive il cosiddetto viaggio “una volta nella vita”.

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