L’emozione della natura dallo chalet di legno
Il libricino contiene sette fotografie di uccelli e del loro habitat, ed un suo ritratto fotografico che la rappresenta in un singolare vestito di Guida alpina ambientale costituito da una tuta-pantalone, un caldo cappello, scarpe maschili, l’immancabile e lungo bastone. Alice, nel corso degli anni, prese in gestione una seconda struttura ricettiva, denominata “Granny’s Place” che la sua famiglia aveva costruito quando la località divenne sempre più nota ed accessibile: un piccolo chalet di legno, a lei molto caro nel quale poteva ammirare la neve, le tempeste e tutte le manifestazioni della Natura che descriveva come “avventure emozionanti”. Nel 1917 sposò John Edmund Manfield, un suo lontano cugino e divenne mamma di Genevieve Baumgarten, che descrive i suoi genitori sempre circondati da viaggiatori e personalità influenti, molti dei quali divennero amici ed ospiti regolari nello chalet. Alice morì nel 1960 all’età di 82 anni e viene ancora oggi ricordata per essere stata determinante nell’aver reso accessibile a tutti il magnifico Monte Buffalo. Una targa in bronzo, realizzata nel 1964 dalla “Harrietville Gistorical Society”, omaggia la Famiglia Manfiel ed in particolar modo “Guida Alice” ed il suo libro. (26/03/2013)
* Daniela Bacca è una Guida Turistica di Lecce e Puglia – Titolare di “PolisTurismo” – Socio Consigliere di “Associazione Guide Turistiche Regionali della Puglia” – Socio di Associazione culturale “LineaGuida”
Alice Manfield “birdwatcher”
La Manfield coltivò, parallelamente alla sua attività, l’interesse per la fotografia, una passione che nacque dall’esigenza e dal desiderio di voler raccontare e documentare la sua realtà ed il suo “viaggio” caratterizzati da scorci panoramici e dettagli paesaggistici, coinvolgendo la sua gente e la sua terra. Negli straordinari e romantici scatti fotografici di Alice si evince tutto il suo carisma, la sua dolce e forte personalità, ed i temi che l’appassionavano maggiormente. Paesaggi montani e rocce, volti di bambini e donne, ritratti di visitatori e viaggiatori, sentieri e vegetazione, automobili e mezzi di trasporto, animali ed uccelli, flora rigogliosa e alberi sono i soggetti e gli oggetti che riesce a fotografare con spontaneità e grazia talentuosa. Nel 1924 pubblicò “Lyre Birds of Mount Buffalo”, una raccolta fotografica che testimonia come lei sia stata una delle prime persone ad immortalare su pellicola il meraviglioso volatile maschio tipico dell’Australia, denominato “lira” per la bellissima coda di piume. Alice trascorreva giornate intere ad osservare gli uccelli, dalla mattina alla sera, seduta sulla roccia accompagnata da infinita pazienza e silenzio, tanto da guadagnarsi l’amicizia dei volatili che si abituarono alla sua mite presenza. Il testo si presenta come un opuscolo, pensato soprattutto per il mercato turistico, e venne progettato come un souvenir cartaceo che i turisti avrebbero potuto comprare dopo la visita al Monte Buffalo. Anche da quest’ideazione si evince la personalità dinamica di “Guida Alice” nell’autopromozione della sua attività professionale ed in quella pubblicitaria-divulgativa del suo incantevole luogo.