Venerdì 17 Maggio 2024 - Anno XXII

Tutti a dieta e poi a bordo

Quando si dice “Un tanto al chilo”. Una compagnia aerea fa pagare il biglietto in base al peso del viaggiatore. La formula è molto semplice: calcolano il peso totale di passeggero più bagaglio in chilogrammi e lo moltiplicano per la tariffa

Tutti a dieta e poi a bordo

Il consumo di carburante di un aereo dipende dal suo carico. Più è pesante, più consuma. Semplice. Nel continuo tentativo di tagliare le spese, le compagnie stanno progressivamente aumentando i costi per il trasporto del bagaglio in stiva e limitando peso e dimensione del bagaglio a mano. Qualcuno (Ryan Air, nel 2009) aveva già ventilato di fare pagare anche i passeggeri “un tanto al chilo” ma l’idea era poi naufragata per le difficoltà di mantenere la velocità della rotazione dei voli con i controlli al check-in e all’imbarco. Provate a immaginare il controllo del peso di tutti i passeggeri di un 380 all’aeroporto di Parigi…!

Dalla teoria alla pratica…

Tutti a dieta e poi a bordo

Siccome un’idea non ha alcuna probabilità di realizzarsi se, inizialmente, non è folle (come diceva Einstein), alla fine qualcuno che l’ha messa in pratica si è trovato. Samoa Air, una compagnia locale dell’area del Pacifico che serve appunto Samoa, la Polinesia francese, le Isole Cook e Tonga ha veramente istituito la tariffa omnicomprensiva a peso. La formula è molto semplice: calcolano il peso totale di passeggero più bagaglio in chilogrammi e lo moltiplicano per la tariffa che, a seconda del volo, varia da 93 Centesimi a 1,06 dollari. Se teniamo presente che le isole del Pacifico sono famose per la stazza dei loro abitanti, probabilmente a Samoa Air hanno fatto bene i loro calcoli e ai samoani non rimane che mettersi a dieta!

(04/04/2013)

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