Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Bentornata foca monaca

  Si tratta di una delle cento specie di mammiferi più vicine all’estinzione. Finalmente una buona notizia: la foca monaca è tornata in Italia, nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”. A comunicarlo è stato a Roma, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Parlare di foca monaca (Monachus monachus) è ormai quasi come parlare di un animale leggendario, una specie di moderno unicorno. Secondo lo IUCN (International Union for Conservation of Nature), nel Mediterraneo ne sopravvivono appena 300-400 esemplari. In Italia negli ultimi 40 anni gli avvistamenti sono stati sporadici e relativi ad esemplari erranti, colti occasionalmente a transitare nelle nostre acque. Le … Leggi tutto

Bentornata foca monaca

 

Si tratta di una delle cento specie di mammiferi più vicine all’estinzione. Finalmente una buona notizia: la foca monaca è tornata in Italia, nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”. A comunicarlo è stato a Roma, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Parlare di foca monaca (Monachus monachus) è ormai quasi come parlare di un animale leggendario, una specie di moderno unicorno. Secondo lo IUCN (International Union for Conservation of Nature), nel Mediterraneo ne sopravvivono appena 300-400 esemplari. In Italia negli ultimi 40 anni gli avvistamenti sono stati sporadici e relativi ad esemplari erranti, colti occasionalmente a transitare nelle nostre acque. Le ultime popolazioni si trovano in Grecia, Croazia, Turchia, arcipelago di Madera, Marocco e Mauritania. Il Presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana, Lucio Antinoro, e la ricercatrice Giulia Mo hanno illustrato gli esiti del monitoraggio condotto negli ultimi 3 anni dai ricercatori dell’ISPRA e dal personale dell’AMP circa la presenza di esemplari di foche nelle acque dell’area marina protetta. L’arcipelago è stato perlustrato palmo a palmo e nelle grotte più indicate per il rifugio della foca sono state posizionate alcune foto-trappole, apparecchi fotografici non invasivi dotati di sensori di movimento. I risultati (foto e tracce organiche quali feci e pelo) documentano, su basi scientifiche certe, la frequentazione e la permanenza della foca monaca in Italia anche nei mesi invernali. Un dato scientifico eccezionale, che presuppone forse la presenza di più esemplari e anche, teoricamente, di possibili attività riproduttive.

(21/05/2013)

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