Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Roma con gli occhi dei vedutisti inglesi

  Un raffinato omaggio a Roma la mostra “Luoghi comuni. Vedutisti inglesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo nelle opere grafiche del Museo di Roma”, omaggio che vuole proseguire il percorso iniziato nel 2012 con l’iniziativa dedicata ai vedutisti francesi. L’esposizione permette anche la valorizzazione di opere provenienti dalla consistente collezione del Museo e che, alla luce della loro delicatezza, possono essere esposte solo a rotazione. Questi acquerelli ed incisioni – che si possono ammirare nelle Sale espositive al piano terra di Palazzo Braschi fino al 15 settembre 2013 – sono stati selezionati tra due dei fondi … Leggi tutto

Roma con gli occhi dei vedutisti inglesi

 

Un raffinato omaggio a Roma la mostra “Luoghi comuni. Vedutisti inglesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo nelle opere grafiche del Museo di Roma”, omaggio che vuole proseguire il percorso iniziato nel 2012 con l’iniziativa dedicata ai vedutisti francesi. L’esposizione permette anche la valorizzazione di opere provenienti dalla consistente collezione del Museo e che, alla luce della loro delicatezza, possono essere esposte solo a rotazione. Questi acquerelli ed incisioni – che si possono ammirare nelle Sale espositive al piano terra di Palazzo Braschi fino al 15 settembre 2013 – sono stati selezionati tra due dei fondi più interessanti del Museo: la raccolta del barone Basile de Lemmermann e quella di Anna Laetitia Pecci Blunt, due colti e appassionati collezionisti che, dopo aver acquistato nel corso della vita opere a soggetto romano, decisero di donarle al museo evitando così la loro dispersione e permettendo ad un vasto pubblico di usufruire della loro bellezza. In mostra vedute suggestive della città, immagini struggenti della campagna romana che avevano catturato la fantasia dei pittori i quali, pur di fissare nella memoria il fascino delle immagini, spesso si sottoponevano a spostamenti faticosi e a volte pericolosi, in zone dove imperversavano malaria e briganti. -Gianfranco Nitti-

(23/05/2013)

 

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