Costa atlantica e mediterranea
Il problema, per l’Andalusia, venne dopo, quando decadde la cultura araba e contestualmente si svegliava l’Europa (lontana, con i mezzi di trasporto e di comunicazione di allora). Grazie allo sviluppo economico della Spagna post franchista, nonché ai jet e alle autostrade (frutta e ortaggi raccolti il pomeriggio nella campagna di Malaga o Almerìa sono in vendita la mattina seguente in un mercato tedesco od olandese); l’Andalusia, con la Costa del Sol e il suo retroterra, offre da decenni un turismo moderno, variato e intelligente. Si pensa alla tintarella e alla mondanità tra Malaga a Gibilterra, su una costa che invita al relax e a ogni tipo di sport, di moda e popolare, acquatico e terrestre.
Vini dolci e fritti di mare
Oltre la Plaza de la Marina giganteggiano i pioppi secolari della Alameda Principal e si fa conoscenza con il dolce Moscatel (Vino de Malaga) mediante un corso teorico su uvaggi e produzione presso il Consorzio dei Produttori, in un edificio sulla parte sinistra del viale. Si fa invece piacevole pratica, voluttuosamente gustando un Pajarito alla quasi prospiciente ‘Antigua Casa di Guardia’, un secolo e mezzo di storia della mescita del vino (e si gustano pure cozze/mejillones deliziosamente non condite da salse e intrugli vari). Dopo un dovuto shopping di alabastro, vanto di Malaga, nelle tiendas intorno a Plaza de la Constituciòn, è tempo di provare la cucina malagueña (l‘Ajo blanco – mollica, aglio, mandorle e uvetta). A Palo, poi, sobborgo sulla strada per Motril e la lussureggiante Costa Granadina, Casa Pedro costituisce il tipico esempio dei caciarosi ristoranti del sud Mediterraneo, la caccia a un tavolo all’aperto, viavai di camerieri, clienti alla ricerca del fresco e di un fritto giusto a costo onesto. Visitata la Malaka greca e fenicia destinata a dare i natali a Picasso (magnifico il museo a lui dedicato, si prega di passarvi lungo tempo in ammirazione) si proceda lungo la Costa del Sol. (1-continua)
(18/07/2013)