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In Puglia riapre il Museo di Egnazia

Testa marmorea del dio Attis, museo di Egnazia Il 25 luglio, alle ore 18.00, al termine di lavori che ne hanno completamente ridefinito il percorso espositivo, riapre al pubblico il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia (Savelletri di Fasano, Brindisi) intitolato a Giuseppe Andreassi, direttore del museo e dell’area archeologica dal 1976 al 1985 e Soprintendente per i beni archeologici della Puglia dal 1990 al 2009. L’esposizione inizia con la storia delle attività di ricerca archeologica e di valorizzazione a Egnazia, di cui lo scorso anno si è celebrato il centenario, e ripercorre i trenta secoli di storia dell’importante insediamento dell’età … Leggi tutto

Testa marmorea del dio Attis, museo di Egnazia
Testa marmorea del dio Attis, museo di Egnazia

Il 25 luglio, alle ore 18.00, al termine di lavori che ne hanno completamente ridefinito il percorso espositivo, riapre al pubblico il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia (Savelletri di Fasano, Brindisi) intitolato a Giuseppe Andreassi, direttore del museo e dell’area archeologica dal 1976 al 1985 e Soprintendente per i beni archeologici della Puglia dal 1990 al 2009. L’esposizione inizia con la storia delle attività di ricerca archeologica e di valorizzazione a Egnazia, di cui lo scorso anno si è celebrato il centenario, e ripercorre i trenta secoli di storia dell’importante insediamento dell’età del bronzo e messapico, città romana e sede vescovile in età tardoantica, attraverso l’eccezionale ricchezza dei reperti esposti e l’apparato illustrativo di particolare suggestione. Il Museo sorge all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della necropoli messapica. Costituito da undici luminosi padiglioni articolati attorno a due patii, accoglie attualmente tre diverse mostre; la prima “Documenti dell’età del bronzo” sugli insediamenti sviluppatesi nell’età del bronzo lungo il litorale adriatico della Puglia, molti dei quali ebbero contatti commerciali con il mondo greco. La seconda su Egnazia e la sua storia; da segnalare in quest’ultima la bella testa marmorea del dio Attis ed il mosaico delle Tre Grazie, la terza “Archeologia globale”, realizzata in collaborazione con l’Università di Bari, che sottolinea il rapporto tra l’archeologia ed altre discipline scientifiche. -Gianfranco Nitti-

(24/07/2013)

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