Torino non è solo la città della Mole. E se quest’estate vi capitasse di trovarvi da quelle parti non limitatevi a visitarne musei e palazzi storici, ma provate a viverla anche di notte. Con una raccomandazione: senza perdere tempo (il perché lo capirete arrivando alla fine dell’articolo). Così per andare a colpo sicuro abbiamo chiesto a Edo (classe ’92), giovanissimo musicista piemontese, di segnalarci i posti giusti dove ascoltare della buona musica. Prima di salire alla ribalta come solista con Sendorma, suo album d’esordio, Edo ha alle spalle anni passati a suonare con diversi gruppi nei locali torinesi.
“Sono un fanatico – ci racconta Edo – della Torino dei locali. Un po’ di tempo fa vi avrei invitato a trascorrere una serata ai Murazzi, ma ora li hanno chiusi. Oggi consiglio di visitare San Salvario, un quartiere della città che sta rinascendo grazie anche ai tanti locali, alcuni anche piccolissimi, dove si può ascoltare dell’ottima musica”.
Nonostante la tua giovane età in “Solo” spieghi come raggiungere la felicità e la tranquillità con se stessi. Qual è il trucco?
Non ho la ricetta per essere felici, semmai posso dare qualche consiglio su come riuscire a stare bene quando si è da soli. Questa canzone la scrissi due anni fa proprio per tirarmi su una volta che mi capitò di sentirmi solo.
Nel tuo album d’esordio racconti di stati d’animo, sensazioni, desideri e paure con lo sfondo comune della notte e dello smarrimento.
Tutti i brani dell’album li ho scritti di notte. Sono pensieri e sensazioni che si conciliano con il buio.
Perché questo titolo?
Nasce da una poesia in esperanto. Significa insonnia, che poi era anche il nome della mia band a cui sono legatissimo.
Questo disco potrebbe fare da colonna sonora a quale tipo di viaggio?
Io lo ascolto mentre sono in auto. Lo consiglierei a chi è alla guida al tramonto. Non è un disco che si presta a lunghi viaggi in auto.
La cover e il videoclip di Tempo perso portano la firma di Paolo Zaniboni, noto fumettista di Diabolik. Perché questa scelta?
Paolo è un amico di famiglia. La copertina l’ha disegnata dopo aver ascoltato il cd e ci ha azzeccato: mi rappresenta moltissimo. Mi ha disegnato con queste cuffie gigantesche che sembrano tirare fuori le canzoni. Poi il suo tratto manga mi piace molto.
In Tempo Perso racconti di quanto le cose succedano in fretta. Se potessi tornare indietro non perderesti tempo per… ?
Nasce come consiglio: non sprecare mai del tempo per pigrizia, non perdere tempo a stare nel letto a dormire perché potresti perderti delle soddisfazioni. Riguardo a me rifarei tutto.
Sanremo?
Mi piacerebbe esserci e spero di andarci in futuro perché è un trampolino notevole.
Vista la tua giovane età come affronti quello che la vita ti sta offrendo?
Ho una buona dose di paura. Paura per tutte le cose che devo fare: i concerti, le interviste, il tour. Non ho però ambizioni particolari.
Ci sono città che musicalmente ti ispirano?
La prima è Londra dove sono stato per mixare il cd e da cui sono tornato a casa con una raccolta di suoni, che userò nel mio prossimo disco. Poi Parma dove vado spesso a trovare una mia amica, che studia al conservatorio. E da cui torno sempre con un sacco di idee, di musica. a differenza di quanto si possa pensare è una città molto ricca di suoni. Per strada c’è sempre gente che suona e nei locali ti può capitare di trovarti con una chitarra in mano a strimpellare.
Meglio solisti o parte di una band?
Da solista hai più responsabilità e più comodità. Mi piace però l’ambiente della band per questo ne ho una per quando suono in pubblico.
(28/07/2013)