Se il treno è in ritardo i viaggiatori hanno diritto al rimborso parziale del biglietto anche se c’è una causa di forza maggiore. Lo precisa la Corte di Giustizia dell’Unione europea in una sentenza in cui spiega che il regolamento comunitario sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario non esonera le imprese ferroviarie dall’obbligo d’indennizzo per il prezzo del biglietto qualora il ritardo sia imputabile a un caso di forza maggiore. Il passeggero può quindi chiedere in ogni caso di ritardo un rimborso parziale del prezzo del biglietto che va dal 25% (ritardo tra 60 e 119 minuti), al 50% (ritardo pari o superiore ai 120 minuti).
“Il pronunciamento della Corte di Giustizia restituisce al passeggero un suo diritto. Non esiste più la cosiddetta causa di forza maggiore usata spesso come scusa per giustificare il ritardo del treno, considerato che oggi il 60% dei treni a lunga percorrenza e circa il 90% dei notturni arrivano a destinazione oltre l’orario previsto, possiamo affermare che è una bella conquista per i cittadini”. Il Movimento Difesa del Cittadino accoglie positivamente il pronunciamento della Corte di Giustizia Ue. “Auspichiamo – conclude una nota del Movimento – che da questi buoni segnali derivi anche una rinegoziazione della conciliazione come strumento di tutela extragiudiziale per i cittadini e che questa nuova forma di indennizzo prevista dall’impresa ferroviaria sia estesa anche a tutti gli altri mezzi di trasporto, soggetti allo stesso tipo di disagi”.
(27/09/2013)