Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

In Messico, nella piccola e viva Tlaxcala

Dopo Città del Messico, ‘mostruosa’ super popolata e inquinata capitale, ecco le più piccole, ma non per questo meno interessanti, attrattive di questa cittadina, un tempo fiera avversaria degli Aztechi dominatori

Santuario de la Virgen de Ocotlán, Tlaxcala. Foto: Elefego Tehozol Meneses
Santuario de la Virgen de Ocotlán, Tlaxcala. Foto: Elefego Tehozol Meneses

Arruolato in una bella gita nel Messico da Konratravel (baldo tour operator romano che giudiziosamente crede ancora nell’utilità di mandare in giro gli scribi turistici affinché descrivano) nella precedente, prima puntata, ne ho narrato le fasi iniziali, leggasi il volo via Londra (Iberia ha fatto con British Airways la stessa fine che farà Alitalia con AF o con qualche arabo o con chissà chi), eppoi una notte a Città del Messico e infine l’andata a Tlaxcala. Un trasferimento, da Città del Messico, abbastanza lungo perché preceduto da una visita della capitale pro cultura dei neofiti (quarta o quinta mia presenza, invece, al Museo di Antropologia eppure mi emoziono vieppiù ogni volta che lo ammiro). 

Zocalo, cuore di Ciudad de Mexico

Piazza della Costituzione è la principale piazza di Città del Messico. Popolarmente è chiamata el Zócalo
Piazza della Costituzione è la principale piazza di Città del Messico. Popolarmente è chiamata el Zócalo

Raspino in gola a parte, Ciudad de Mexico è per certo più godibile, ripittata e più vivace, e chi vi capitasse in una domenica soleggiata può trascorrere qualche  piacevole ora sotto la colonna del dorato Angel, girando tra la gente, fotografando giovani coppie di sposi campesinos e raduni di aficionados alla bici. Chi invece preferisce un contesto meno ecologico e naturale ma più interessante quanto a storia e architettura andrà allo Zocalo, cuore, chilometro zero del Messico e dalla terrazza del Gran Hotel ammirerà un panorama che i poco fantasiosi cronisti di viaggi chiamano “mozzafiato” (n.b. l’albergo va visitato fosse solo per ammirare la fantastica Art Nouveau e l’immenso, vetrato soffitto di Tiffany). 

Visitare e ‘respirare’. Un bel problema!

Traffico a Ciudad de Mexico
Traffico a Ciudad de Mexico

Tempi del viaggio eccessivi, dicevo, perché l’uscita dalla megalopoli azteca (ma quanti abitanti ha? Mah, sembra che dopo averne contati 20 milioni abbiano deciso che era meglio lasciar perdere) può costarti ore di traffico horroroso (peraltro non imputabile a strade strette e contorte, la Insurgentes misura 43 km! e pure il Paseo de la Reforma quanto a distanza non scherza). Da cui il problema della respirazione, talché anche qui, parimenti a quanto mi accade a Milano nella lotta contro lo smog e le malditas polveri sottili alias Pm10, non mi resta che respirare in apnea (ma quando inventeranno minibombole dorsali per turisti sub in visitanti le ormai tante città mefitiche?). 

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