Un totale di 29,8 milioni di viaggi effettuati, con una leggera flessione nel numero di trasferte di lavoro, pari allo 0,2 % in meno rispetto al 2012. In occasione della Borsa internazionale del turismo che si è chiusa sabato scorso a Rho (Milano), la rivista Turismo d’Affari ha presentato i dati relativi alla tredicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel (OBT).
La ricerca, condotta dal professor Andrea Guizzardi, realizzata con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, ha analizzato il mercato del turismo d’affari in Italia nel 2013. L’intervista diretta all’interno delle aziende è stata la metodologia di raccolta dati utilizzata.
Viaggi a tre velocità
Dall’indagine emerge come, per il terzo anno consecutivo, si possa parlare di “trasferte a tre velocità”: in contrazione per il mercato italiano (-0,6%), stabile per il mercato europeo, crescente per il segmento intercontinentale (+3,8%). I dati sono in linea con l’andamento della nostra economia: il numero sempre più alto di viaggi d’affari intercontinentali può essere ragionevolmente spiegato con la maggiore crescita di investimenti diretti esteri per le imprese italiane e lo sviluppo e l’apertura verso nuovi mercati.
L’alta velocità batte aereo e auto
Da un punto di vista dei mezzi di trasporto, il treno è sicuramente in crescita (11 % in più rispetto al 2012). I progressi relativi all’utilizzo delle tratte ad alta velocità continuano a sottrarre spazi di mercato all’auto e all’aereo, soprattutto a livello nazionale. Il settore del trasporto aereo perde infatti l’1,1% di traffico rispetto all’anno precedente ed è sostenuto quasi esclusivamente dal mercato internazionale. Arretramento più consistente per il trasporto su gomma che registra una perdita del 2,3% rispetto al volume di viaggi dell’anno precedente.
(18/02/2014)