Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

A tu per tu con l’eroe delle Islas Malvinas

Com’è strana la vita! Dall’Uruguay a Buenos Aires, attraverso le acque limacciose del Rio de la Plata, prima del definitivo rientro in Italia. Girovagando tra i tanti reduci della Guerra delle Malvinas (le isole Falkland), mi imbatto in un semplice “vaquero” che di quella guerra è stato l’eroe osannato e ricordato da tutti gli argentini. Clamoroso a Buenos Aires! Intervisto “El Poltro”

A contatto con l’Eroe Nazionale

Oscar Ismael Poltronieri
Oscar Ismael Poltronieri “El Poltro”

Conosco Oscar Ismael Poltronieri “El Poltro” e divento subito suo amico (imperocché, commenta sentendo il mio cognome, “Somos del mismo palo”, con riferimento al Belpaese e precisandomi le sue origini liguri).  E che amico! “El Poltro” mostra  infatti una decorazione, “La Cruz de la Naciòn Argentina al Heroico Valor en Combate”,  “unica” perché in precedenza mai concessa a un soldado conscrito (semplice). Sto parlando del Heroe del Monte dos Hermanas, perché Poltronieri (umilissime origini, padre poverissimo guardiano di bestiame nella pampa, lui sa solo montar los caballos a pelo e va a soldato analfabeto) su quella collina delle Malvinas salvò la sua compagnia proteggendone la ritirata (tenendo a bada, con una mitragliatrice, un battaglione di invasori  – di storie, si sa, ne esistono sempre due – mandati dalla Thatcher).

Il “Clarìn” (storico quotidiano bonaerense) scrisse che dopo tanta gloria Poltronieri viveva “en la pobreza”. Spero che abbia rimediato qualche peso (ma non glielo ho chiesto, quanto è vile il denaro) dopo la recente uscita di un film narrante le sue gesta, “El Heroe del Cerro de Dos Hermanas”. Emozionato per questo incontro, gli stringo la mano, Hasta luego, El Poltro.    

(10/04/2014)

Sul ferry per Baires

A tu per tu con l'eroe delle Islas Malvinas

Sceso a metà mattina dal ferry che in un’ora ha attraversato il Rio de la Plata (madonna che acqua tristemente fangosa, pare ovvio, componendolo i due enormi e lunghissimi fiumi di nome Uruguay e Paranà) trasferendomi a Buenos Aires dalla uruguagia Colonia del Sacramento, decido di stancarmi facendo moto nel verde del parco del Retiro. I motivi del ricercato sfiancamento? La sera ho il volo Baires-Madrid-Milano, 12 ore per attraversare il Charco-pozzanghera, alias l’Atlantico, più altre 2 dalla capitale spagnola all’ex Milanesado, e visto come ormai si vola da e per il sud America nella un tempo chiamata tourist clas, oggidì più definibile classe sfigati, meglio salire a bordo stanchi mortissimi (dopodiché, accovacciato come un pollo in batteria le hostess ti sbattono il mangime in scatola e spengono la luce).

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