Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Torna a splendere Palazzo Zevallos nel cuore di Napoli

Una sala di Palazzo Zevallos Napoli mette in luce, grazie a Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, uno dei suoi scrigni più preziosi. Le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano nella centralissima Via Toledo, con un rinnovato percorso museale, saranno inaugurate venerdì 20 alla presenza del napoletano presidente della Repubblica, unitamente a quelle del Presidente del Consiglio di Sorveglianza Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, del Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, e del Soprintendente al polo museale di Napoli, Fabrizio Vona.Sette sale, una quadreria di oltre 120 opere, che ripercorre le grandi vicende delle arti figurative a Napoli, dagli esordi del Seicento … Leggi tutto

Una sala di Palazzo Zevallos
Una sala di Palazzo Zevallos

Napoli mette in luce, grazie a Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, uno dei suoi scrigni più preziosi. Le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano nella centralissima Via Toledo, con un rinnovato percorso museale, saranno inaugurate venerdì 20 alla presenza del napoletano presidente della Repubblica, unitamente a quelle del Presidente del Consiglio di Sorveglianza Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, del Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, e del Soprintendente al polo museale di Napoli, Fabrizio Vona.

Sette sale, una quadreria di oltre 120 opere, che ripercorre le grandi vicende delle arti figurative a Napoli, dagli esordi del Seicento – con il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, capolavoro estremo eseguito nel 1610 pochi mesi prima della morte – fino al primo Novecento, con il corpus di disegni e sculture di Vincenzo Gemito.

Nel Palazzo, risalente agli anni Trenta del XVII secolo, dal 1898 sede storica della banca a Napoli, sono raccolte molte opere provenienti delle raccolte degli istituti di credito poi confluiti in Intesa Sanpaolo, sottoposte negli anni a importanti interventi conservativi. Il percorso espositivo, curato da Fernando Mazzocca e ultimato lo scorso dicembre con quattro nuove sale, svela un lungo elenco di meraviglie: la cruenta “Giuditta decapita Oloferne”, derivazione attribuita al fiammingo Louis Finson da un perduto originale del Merisi; la “Sacra Famiglia con san Francesco d’Assisi” di Angelo Caroselli; “Sansone e Dalila”, dall’atelier napoletano di Artemisia Gentileschi; tre scene bibliche di Bernardo Cavallino e il “San Giorgio” di Francesco Guarini; “l’Adorazione dei Magi” del misterioso “Maestro degli Annunci ai pastori” e “Tobia che ridona la vista al padre’ di ‘Enrico Fiammingo’, alias Hendrick De Somer.

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Nel nuovo percorso, il monumentale “Ratto di Elena” di Luca Giordano e l’opulenta “Agar nel deserto” di Francesco Solimena introducono al grande barocco mentre per il Settecento, alla compostezza idealizzata delle quattro “Allegorie della Pietà” di Francesco De Mura fa da contraltare il realismo di due celebri opere di Gaspare Traversi, “La lettera segreta” e “Il concerto”. Non mancano le “natura morta”, da Paolo Porpora a Baldassarre De Caro, passando per Giovan Battista Ruoppolo e Giuseppe Recco. E a ancora opere di Gaspar van Wittel, uno degli iniziatori del vedutismo moderno e della Scuola di Posillipo, eredità del paesaggismo del Grand Tour, fino alla Scuola di Resina. Tra le opere di Gemito, terrecotte, bronzi e disegni che, dagli anni Settanta dell’Ottocento agli anni Venti del secolo successivo, documentano la sua straordinaria parabola artistica ricca di autoritratti, e figure di donna come la “Zingara”.

(19/06/2014)

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