Mercoledì 20 Novembre 2024 - Anno XXII

Tórun la bella città polacca di Copernico

Foto di Mateusz_foto da Pixabay

Viaggio nella città natale di Nicolò Copernico, a circa 200 chilometri a nord di Varsavia. La Città Vecchia, col suo sistema urbanistico originale medievale, edificata con calcio, malta e mattoni, che hanno permesso la sua perfetta conservazione nel tempo, è stata inclusa nel 1997 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco

Torun, il Museo nel vecchio Municipio
Torun, il Museo nel vecchio Municipio

La città di Torun si trova circa 200 chilometri a nord di Varsavia, sulle sponde del fiume Vistola che attraversa tutta la Polonia. Ha 200mila abitanti ed è famosa per essere la città natale di Nicolò Copernico. Fu fondata dai Cavalieri Teutonici nel XIII secolo, per la sua posizione geografica strategica e divenne poi un importante porto anseatico intorno al 1280, raccogliendo ricchezze che permisero la costruzione di tanti eleganti edifici gotici visibili ancora oggi. Il complesso urbano è così costituito dalla Città vecchia e dalla Città nuova e si può osservare in tutta la sua bellezza da un belvedere che si apre al di là di un fitto parco panoramico, magari al tramonto quando già le luci della città sono accese. Tra l’altro, lo Stare Miasto, la Città Vecchia, è stata inclusa nel 1997 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il suo sistema urbanistico originale medievale, edificato con calce, malta e mattoni, che hanno permesso la sua perfetta conservazione nel tempo, tranne il Castello dei Cavalieri Teutonici che fu distrutto durante la rivolta borghese contro l’Ordine. Il castello fu oggetto nel secolo scorso di una ricerca archeologica che permise di riordinare una parte dei reperti e di ristrutturare la torre, detta “gdanisko”, che la collegava al castello tramite una loggia sostenuta da arcate.

Fammi vedere la tua chiesa e ti dirò chi sei
La cattedrale di San Giovanni
La cattedrale di San Giovanni

La chiesa di San Giovanni è stata ricostruita cinque volte per volontà della comunità con l’intento di creare una chiesa più bella di quella dell’antica rivale Danzica secondo il detto: “Fammi vedere la tua chiesa e ti dirò chi sei”. Nel 1992 è diventata cattedrale e all’interno del campanile alto 52 metri ancora risuona dal 1500 la grande campana di 7 tonnellate, detta Tuba Dei. In una cappella si può vedere il fonte battesimale gotico dove fu battezzato Copernico e l’inginocchiatoio di San Giovanni Paolo II. In questa chiesa convivono ancora oggi fedeli cattolici e protestanti, divisi nelle due navate laterali (non a caso una delle guide che accompagna i gruppi tedeschi è la figlia del pastore di Torun).

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Tòrun, il centro della città
Tórun la bella città polacca di Copernico

La Piazza del Mercato è il punto centrale. Qui sorge il municipio della Città Vecchia, simbolo della ricchezza commerciale. L’edificio fu sede di vertici diplomatici che videro anche la partecipazione dei re di Polonia e proprio la Sala reale ricorda il sovrano Jan I Olbracht che morì nel 1501 proprio a Torun. Il passaggio degli svedesi durante la Grande Guerra del Nord (1700-1721) creò notevoli danni al municipio distruggendolo in parte, ma tornò al suo splendore sempre nel Settecento aggiungendo tratti del tardo-barocco e capolavori di artigiani locali del legno. Oggi in questo edificio è stato allestito il Museo Regionale dalla cui torre centrale si può ammirare un magnifico panorama. È questa una delle mete preferite dai tanti turisti che ogni anno visitano la città. Come ci ha precisato il direttore dell’Agenzia Informazione Turistica (www.it.torun.pl), Szymon Wisniewski, “sono un milione e seicentomila i visitatori di cui l’ 80% è polacco e attualmente solo il 20% proviene dall’ estero e per la maggior parte dalla Germania”.

La casa-museo di Copernico
La casa-museo del celebre astronomo
La casa-museo del celebre astronomo

Nella piazza del mercato c’è il monumento in bronzo dedicato al suo più illustre cittadino, Nicolò Copernico. Il geniale astronomo padre della teoria eliocentrica, passò l’adolescenza a Torun per completare poi i suoi studi all’Accademia di Cracovia e in seguito a Bologna, Ferrara, Padova e Roma. L’Università è intitolata a lui, la storia di questa istituzione è curiosa: furono alcuni professori di Vilnius, oggi la capitale della Lituania che, per un guasto al treno, si fermarono casualmente a Torun, dando così l’avvio in quegli anni a quella che si chiamava Accademia Stefan Batory, oggi Università Copernico. La densità di studenti a Torun è di uno ogni sei abitanti. Sono molte le case attribuite a Copernico. In quella che è chiamata oggi la Casa-museo si possono trovare gli oggetti dell’epoca che permettono di risalire alle tante attività dello scienziato-astronomo-medico.

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Preparare il pan di zenzero
Olga offre i bicottini di pan di zenzero
Olga offre i bicottini di pan di zenzero

Nei sotterranei del museo non si potrà fare a meno di visitare la mostra “World of Torun Gingerbread” e il laboratorio “piernikarskiego”, dove sarà possibile per i visitatori preparare personalmente il proprio pan di zenzero tradizionale di Torun che, come vuole la leggenda, si prepara nel momento della nascita di una figlia, come offerta di dote per quando si sposerà. Si lavora sotto l’attenta guida di Olga e utilizzando gli antichi stampi di legno. A questa tradizione si riallaccia la storia del “biscotto della Caterina”, che racconta della figlia di un mastro panettiere che fu conquistata dal garzone della bottega che per lei preparò un pan di zenzero con due anelli collegati da un cuore. Sempre a proposito di leggende, una ricorda come furono allontanate le rane da Torun, una vera calamità per il borgomastro. Fu un certo Ivo che, suonando magicamente il violino, le portò fuori dall’abitato.  Oggi accanto all’antico municipio c’è una fontana con la statua del “flisak”, il barcaiolo vistolano, che ha dato vita a questa romantica leggenda. Dopo qualche passo si può ammirare un esempio di stile barocco rappresentato dal palazzetto “Alla stella”, dove soggiornò il noto umanista italiano Filippo Buonaccorsi, più noto come “Callimaco”.

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