Sabato 22 Febbraio 2025 - Anno XXIII

La Berlino segreta dietro il muro

Un anniversario emblematico quello della Caduta del Muro. Un invito a volare nella capitale tedesca e a scovare le tracce ancora visibili della Berlino Est in un viaggio nella memoria

Alexanderplatz era la vetrina moderna dell'ex Berlino est
Alexanderplatz era la vetrina moderna dell’ex Berlino est

A 25 anni dalla caduta del muro, anniversario che si è appena celebrato, Berlino nasconde ancora angoli che fanno improvvisamente ripiombare negli anni del regime di Erich Honecker (quello del bacio “alla sovietica” con Breznev immortalato da un dipinto murale nella East Side Gallery). Atmosfere descritte in film come Goodbye Lenin! e soprattutto nel cupo e inquietante Le vite degli altri. Una città dove tutti spiavano tutti.
Quella che, fino a 25 anni fa, era Berlino Est nasconde luoghi emblematici per capire davvero quale è stata la vita dei cittadini tedeschi rimasti intrappolati nella parte orientale della città dopo la costruzione del muro, nel 1961, fino alla fatidica data del 9 novembre 1989.
L’ultima volta che sono stato a Berlino, poche settimane fa, ho soggiornato all’Adina Apartment Hotel Checkpoint Charlie, in Krausenstrasse, che si trovava per pochi metri al di là del muro, nella parte est. Consultando la piccola biblioteca a disposizione degli ospiti, ho scoperto che questo edificio razionalista, che oggi offre confortevoli camere e appartamenti, è stato negli anni Trenta una delle sedi dell’UFA. Per chi non lo sapesse, quest’acronimo sta per Universum Film AG, una delle più potenti, forse la più potente, casa di produzione cinematografica dell’epoca, che coinvolgeva personaggi come Fritz Lang, Friedrich Murnau, Marlene Dietrich, Leni Riefenstahl. Ma questa è solo una digressione cinefila: le informazioni interessanti sull’epoca del muro arrivano dall’amico Stefano Gualdi, da anni residente a Berlino, che portandomi dietro l’albergo mi fa notare il tracciato ancora evidente dove correva la divisione.

Le memorie della Stasi
L'ingresso dello Stasi Museum
L’ingresso dello Stasi Museum

In direzione ovest, sullo sfondo, indica il grattacielo della Axel Springer Verlag, la casa editrice che pubblica fra le altre testate Bild e Die Welt. Negli anni ‘60 Axel Springer faceva pubblicare sul tabellone luminoso posto sul tetto del grattacielo le notizie principali dei suoi giornali. Cosa intollerabile per il regime comunista che, per tutta risposta, costruì i palazzoni di oltre 20 piani che oggi affacciano sulla Leipziger Strasse, in modo che il resto degli abitanti di Berlino Est non potesse leggere le notizie provenienti dalla Germania Federale.
Per comprendere meglio come il Ministero per la Sicurezza dello Stato meglio conosciuto come “Stasi” controllasse i cittadini della DDR, adesso c’è l’opportunità di visitare quello che è stato il suo quartier generale. Si trova in Ruscherstrasse, nel quartiere di Lichtenberg, non lontano dalla Frankfurther Allee, la prosecuzione dopo Frankfurter Tor della Karl Marx Allee, uno dei grandi progetti urbanistici del regime comunista.
La Stasi occupava un intero ed immenso isolato. Sotto la direzione di Erich Mielke arrivò ad occupare 91.000 dipendenti a tempo pieno e ad avere 189.000 informatori non ufficiali (uno ogni 90 cittadini della DDR). Quando fu scoperto, dopo la caduta del muro, il suo archivio conteneva 111 km di documenti scritti di cui 30 milioni di schede, 1.4 milioni di fotografie, 34.000 documenti video e audio. La mostra allestita all’interno del quartier generale della Stasi espone i tanti sistemi di spionaggio e controllo della cittadinanza, come le micro-camere nascoste dietro i bottoni di una giacca, le microspie, le attrezzature per lo spionaggio industriale perpetuato sistematicamente, soprattutto nei confronti dell’allora Germania Federale. Poi, si può circolare liberamente negli uffici e nelle sale riunioni, ancora arredati e attrezzati con mobili, macchine da scrivere e apparecchi di registrazione risalenti agli anni ’70-’80.

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Una prigione e un “sottomarino”
Il Carcere della Stasi
Il Carcere della Stasi

Un altro luogo della memoria da non mancare è la Gedenkstätte a Berlin-Hohenschönhausen, un luogo un po’ decentrato che si può raggiungere con le linee di Metro-Tram 5 o 6. L’area, oggi circondata da villette, per anni non apparve nemmeno sulle carte geografiche e gli abitanti della zona erano all’oscuro di cosa succedesse all’interno.
Questa è stata per decenni la prigione centrale della Stasi, un luogo di persecuzione dove venivano internati gli oppositori del regime comunista. Appena dopo la seconda guerra mondiale, l’area venne occupata dalle truppe sovietiche che la trasformarono in un campo di prigionia. Agli inizi degli anni ’50, il carcere passò nelle mani della Stasi che lo utilizzò fino al 1989. Dopo la fine della DDR, molti ex detenuti si sono impegnati a creare un luogo di memoria, per sensibilizzare il pubblico attraverso  mostre e manifestazioni e oggi l’ex-carcere della Stasi viene visitato annualmente da più di 340.000 persone, spesso accompagnate nella visita da ex-internati. Uno dei momenti più commoventi è la visita dell’ U-Boot, il cosiddetto “sottomarino”, un sotterraneo dove i detenuti vennero costretti a costruire le loro celle prive di finestre.
Era la zona di detenzione più dura, con celle fredde e umide, arredate solo con un tavolo di legno, un sacco per dormire e lampadine che rimanevano accese giorno e notte. L’elenco dei detenuti comprende gli organizzatori degli scioperi che portano all’insurrezione del 17 giugno 1953, Testimoni di Geova, membri della nomenclatura caduti in disgrazia, cittadini che avevano tentato di fuggire all’Ovest.

Lacrime e nostalgia
Molte società di noleggio organizzano visite di Belino a bordo delle Trabant
Molte società di noleggio organizzano visite di Belino a bordo delle Trabant

Se vista in chiave più turistica, quella che tutti chiamano Ostalgie, la nostalgia o riflessione sul passato comunista, si alimenta delle messinscene con i finti soldati in uniforme d’epoca al Checkpoint Charlie disposti a farsi fotografare, in cambio di qualche euro, assieme ai turisti di passaggio. Oppure con lo smercio di pezzetti di muro, più o meno autenticati o con il giro della città sulle vecchie e super-inquinanti Trabant. Ci sono anche musei ben organizzati ma un po’ privi di autenticità, come il DDR Museum, di fronte al Dom sull’altro lato della Sprea, dove fanno bella mostra di sé gli oggetti simbolo della Repubblica Democratica Tedesca e in modo interattivo si entra nella vita quotidiana dei berlinesi dell’est.
Meglio piuttosto entrate a dare un’occhiata a piccoli spazi espositivi (gratuiti) organizzati nei dintorni di Checkpoint Charlie come quello denominato semplicemente Stasi in Zimmerstrasse: altri documenti in mostra per cercare di capire. E, in fondo, anche se molto noto, merita una visita il Mauermuseum (il Museo del Muro) proprio di fronte a Checkpoint Charlie. Questa fu la prima esposizione dedicata al tema del muro, aperta il 19 ottobre 1962 da Rainer Hildebrandt, nell’ultimo edificio di Berlino Ovest prima del muro.
Qualche passo più in là, la stazione di Friedrichstrasse ospita il cosiddetto Tränenpalast (il palazzo delle lacrime): è un luogo di ricordi e testimonianze in quello che era uno dei pochi posti di transito fra le zone est e ovest della città, dove venivano effettuati i controlli di polizia. Un luogo di addii e di separazioni da cui deriva il commovente soprannome della stazione ferroviaria.

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Informazioni utili
Manifesti propagandistici della DDR all'interno dello Stasi Museum
Manifesti propagandistici della DDR all’interno dello Stasi Museum

Visite a tema

Ciao-Berlin!, Tel. 0049 (0) 1723205043; www.ciao-berlin.de Stefano Gualdi, da circa quindici anni residente a Berlino, organizza tour mirati in italiano anche sul tema dell’ex Berlino Est e del Muro. Gli itinerari, molto flessibili, possono essere realizzati a piedi, in auto, in bus e anche in bicicletta.

I luoghi da vedere
Stasi Museum, Ruscherstrasse 103, www.stasimuseum.de
Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen, Genslerstarsse 66, www.stiftung-hsh.de
Mauermuseum, Friedrichstrasse 43-45, www.mauermuseum.de
Tränenpalast, Reichstagufer 17, www.hdg.de/berlin
DDR Museum, Karl-liebnecht Starsse 1, www.ddr-museum.de

Dove mangiare o bere un bicchiere

Nell’area di Berlino est hanno aperto molti luoghi piacevoli per fare una sosta a tavola o bere un bicchiere. In alcuni casi si tratta di nuovi spazi ricavati in ex fabbriche di birra che abbinano cultura e intrattenimento, in altri di ristorantini che, per arredamento e piatti proposti, ammiccano al passato comunista.
Kulturbrauerei, Schönhauser Allee 36, http://kulturbrauerei.de. Un ex birrificio che ora ospita molti locali dove mangiare e bere e un interessante spazio espositivo (Altag in der DDR) che ricostruire con oggetti, filmati e testimonianze la vita di tutti i giorni nella Berlino comunista
La Soupe Populaire, Prenzlauer Allee 242, http://lasoupepopulaire.de Tim Raue, chef berlinese con stella Michelin, ha aperto un ristorante con prezzi abbordabili (30-40 euro) all’interno dell’ex fabbrica di birra Bötzow a Prenzlauer Berg, quartiere di tendenza nell’ex zona est.
Pfefferbräu, Shönhauser Allee 176, www.pfefferbraeu.de Altro indirizzo a Prenzlauer Berg: ex birrificio (ma fanno ancora la birra artigianale) trasformato in ristorante-centro culturale. Si mangia correttamente stando sotto i 30 euro.
Volkskammer, Strasse der Pariser Kommune 188, www.volkskammer.de. Non lontano dalla stazione di Ostkreuz a Friedrichshain, un ristorantino che con arredi d’epoca, foto di politici della Germania Est appesi alle pareti e menù anni ’70-‘80 fa fare un tuffo all’indietro nel tempo. Anche i prezzi sono vintage: si può cenare con una ventina di euro.

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Un momento di relax a Hackesche Hofe

Dove dormire

Adine Apartment Hotel Berlin Checkpoint Charlie, Krausenstrasse 35-36www.adina.eu Un albergo, anche con appartamenti per lunghi soggiorni, strategicamente ubicato per scoprire tutti i quartieri dell’ex Berlino est
Ostel Hostel Berlin, Wriezener Karree 5; www.ostel.eu Per chi vuole trascorrere notti in stile DDR, con arredamento d’epoca

Info
Germania Turismo, tel. 0226111598; www.germany.travel

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