La Sforziade è il libro che conteneva il ritratto
Il volume si chiama “la Sforziade”. Kemp vola dunque a Varsavia e porta con sé lo studioso della Lumière Technology di Parigi che aveva già studiato l’opera con la scansione multi spettrale, Cotte. Attraverso la macrofotografia, Cotte scopre che dalla Sforziade manca una pagina. Ha portato con se una copia esatta del ritratto comprato da Kemp. La inserisce nel libro e…coincide. La bella principessa era qui, nel libro dedicato al matrimonio del mecenate di Leonardo.
Cosa sia successo dopo resta avvolto nel mistero: sia la memoria del nome dell’autore che della dama ritratta scompaiono nel buio. All’asta da Christie’s il ritratto arriva tramite la vedova di un restauratore italiano. Eccola ora la Bella Principessa, presentata da Vittorio Sgarbi alla Camera dei Deputati.
Il ritorno di Leonardo a Urbino
Sgarbi, assessore alla cultura di Urbino, è riuscito a convincere Silverman a portare l’opera ad Urbino dove sarà esposta nella sala del trono del Palazzo ducale, dal 6 dicembre al 18 gennaio 2015 per poi andare a Milano, lì da dove era partita, a Palazzo Bagatti Valsecchi, nei giorni dell’Esposizione universale. Poteva essere esposta a Roma ma “l’ipotesi è stata vanificata – ha spiegato Sgarbi – perché si è chiesto al proprietario di sottoporsi ad una commissione che proponesse le sue analisi. In virtù del fatto che Silverman si è rifiutato di sottoporsi a queste analisi, ora abbiamo la fortuna di presentarla nel primo palazzo Ducale e forse del mondo, dove sarà al fianco di Piero della Francesca e di Raffaello”. E se fosse leonardiana ma non di Leonardo? “Quand’anche fossimo davanti alla mano di Ambrogio de Predis, il primo tra i seguaci di Leonardo resta un capolavoro certamente di ambito leonardesco. L’opera è schiettamente leonardesca, profondamente autentica. Leonardo a Urbino, come Raffaello o Piero Della Francesca, è Leonardo che torna ad Urbino, città ideale e universale”, commenta Sgarbi.