Mercoledì 12 Marzo 2025 - Anno XXIII

In giro per il mondo lungo la Via della Seta

Otto mesi di viaggio via terra da Singapore all’Italia. Attraversato in autostop l’alto piano himalayano. Osservato da un treno sovraffolato le parti più remote della Cina. Attraversato villaggi rurali dell’Asia centrale, passando poi per l’Afghanistan, l’Iran, la Turchia, i Balcani…

Visto Viaggiare Kuala Lumpur
Kuala Lumpur

“Il mondo è un libro e chi non viaggia conosce solo la prima pagina”, aforisma attribuito a Sant’Agostino. Oggi se la tecnologia ha metaforicamente ridotto le dimensioni della sfera terrestre, i mezzi a disposizione per spostarsi rapidamente sono aumentati. Tutto è più vicino. Ma cosa distingue il turista dal viaggiatore? Secondo

Mike Soppelsa, autore di “Visto Viaggiare”, il turista è portato a scegliere la comodità e i mezzi veloci per spostarsi perdendosi l’essenza del viaggio. Egli costiene che “Il turista sa che la sua vita cambierà durante il suo viaggio. 

Il viaggiatore sa che il suo viaggio cambierà la sua vita. Per sempre”. Infatti, per tornare da Singapore in Italia, Mike Soppelsa invece di un comodo aereo, dove sarebbe stato seduto per alcune ore, ha deciso di non staccarsi da terra e impiegare otto mesi viaggiando a piedi, in autostop e in treno attraversando l’Asia lungo la Via della Seta.
Vi proponiamo alcuni brani del suo diario di viaggio che è diventato un libro, dal titolo “Visto Viaggiare” proposto dalle Edizioni DBS Zanetti.

Visto Viaggiare: si parte
Cover Visto Viaggiare
Visto Viaggiare

Kuala Lumpur
Malesia Agosto 2013, 13° giorno di viaggio
Finalmente questo progetto comincia a prendere forma. Un viaggio di ritorno da Singapore alle Dolomiti bellunesi, viaggian­do esclusivamente via terra, senza alcun volo, avvalendomi di soli mezzi di trasporto terrestri.
Dopo aver lavorato cinque mesi in una fattoria australiana, nel­le vicinanze di Perth, ho deciso di non tornare a casa nella maniera che al giorno d’oggi è diventata la più convenzionale. Voglio ve­dere da vicino tutti quei posti che già più di una volta ho sorvola­to.

Rinuncio al volo che avevo già comprato prima di partire dall’Italia; rinuncio alle hostess che coccolano e viziano i loro passeggeri; ai pasti pronti, alla fretta, alla comodità di poter chia­mare casa e dire “guarda che domani arrivo”. È già da un po’ di anni che viaggio, comincio a sentirmi un viaggiatore e un vero viaggiatore disprezza le comodità.
In questi giorni a Kuala Lumpur ho ottenuto il visto cinese ed ho raccolto informazioni su come ottenere tutti gli altri visti.

Visto Viaggiare Batu
Batu

Ho dovuto lottare non poco per ottenere il visto cinese. Il fun­zionario, che stava allo sportello del consolato, continuava a chie­dermi i biglietti aerei di entrata e uscita dalla Cina ed io continuavo a dire che, con il loro permesso, avrei voluto entrare ed uscire via terra.
Il funzionario non era per niente convinto che sarebbe stato possibile, così mi ha fissato un appuntamento per il giorno dopo. Alle dieci del mattino avrei dovuto parlare con il console in per­sona.

Quella sera mi sono informato, ho stampato mappe e stralci di guide di viaggio. Il giorno dopo ho incontrato il console, o meglio la console. Era una donna acida e austera. Ho dovuto dimostrare a una cinese che la Cina confina con il Vietnam e con il Kirghizistan e che questi Paesi hanno delle dogane che gli stranieri possono attraver­sare. Ho dovuto dimostrare, per giunta, che la Cina ha un sistema ferroviario in grado di portarmi da una parte all’altra del Paese, da Hokuk a Kashgar.

Visto viaggiare Il mercato
Il mercato

La donna mi ha ascoltato attentamente senza perdere l’espressione severa sul suo volto. Ha insistito sul perché stessi ri­chiedendo il visto in Malesia e non nel mio Paese.
Le ho risposto che venivo dall’Australia e che avevo lasciato l’Italia da mesi. La console ha accennato un sorriso e mi ha detto: «Torna martedì a prendere il visto e la prossima volta chiedilo nel tuo Paese».

Sono uscito dal consolato saltellando. Con il visto cinese e la possibilità di entrare in Kirghizistan senza visto, ero già a metà strada del mio viaggio. I visti per il Sud Est asiatico, infatti, sono delle semplici formalità e sono facili da ottenere.

Martedì ho ritirato il visto al consolato e sono andato a farmi un giro in centro. Mi sono seduto su di una panchina nel parchetto di fronte alle Petronas Tower, ho preso il passaporto ed ho comin­ciato ad ammirare il visto come fosse la cosa più bella del mondo. È incredibile quanto le cose risultino migliori quando devi lottare per ottenerle. Donne comprese.

Per ora so che arriverò senza problemi di visti fino al Kirghizi­stan, da lì troverò il modo di continuare verso la Turchia e quindi verso i Paesi balcanici alla volta di casa.
Stanotte partirò in autobus verso le isole Pherentian. Dieci ore di autobus notturno e un’ ora di barca per raggiungere uno dei po­sti più belli della Malesia.

Visto Viaggiare: Tonsai beach
Visto viaggiare Tonsai Beach
Tonsai Beach

Krabi, Tailandia
Settembre 2013, 23° giorno di viaggio
Ho appena passato cinque bellissimi giorni a Tonsai Beach in compagnia di un ragazzo inglese e di una ragazza italiana che ho conosciuto a Krabi.
Tonsai è sicuramente un posto particolare, un piccolo villaggio dove si riuniscono appassionati di arrampicata e di subacquea e un incredibile numero d’artisti di ogni sorta. Musicisti, acrobati, gio­colieri, pittori, scultori, a Tonsai tutti si danno da fare.

C’è chi pra­tica, chi cerca d’imparare e chi cerca d’insegnare. Seduto in un pub nel bel mezzo della giungla, mentre ascoltavo un superbo duetto di violino e chitarra, mi chiedevo se quel genere d’artisti avesse mai concesso la propria arte al grande pubblico. Probabilmente no, quella è un ‘arte che è nata e deve essere consumata nella giungla, in un “pub” col tetto di foglie di banano e il fondo di sabbia.

Per finire in bellezza, stamattina, alla piccola stazione delle barche di Tonsai, ho casualmente incontrato un amico argentino con il quale avevo viaggiato l’anno scorso in Australia. Ci siamo abbracciati, entrambi increduli di esserci rincontrati dopo così tan­to tempo in una maniera così casuale. Questo pomeriggio abbiamo noleggiato un motorino, abbiamo girato un po’ per la città e siamo andati al Tempio della Tigre.

Abbiamo raggiunto la sommità della montagna che alla base ospita il Tempio stesso, percorrendo più di milleduecento scalini. Siamo arrivati in cima grondanti di sudore, ma devo dire che ne è valsa la pena, la vista dalla cima era spetta­colare: un’immensa foresta di aree coltivate e vegetazione sponta­nea si perdeva all’ orizzonte, lambita su di un lato dalle acque chiare del mare tailandese.
Domani è prevista una giornata di relax nelle piscine termali di Krabi e poi partenza in autobus verso Bangkok.

Visto Viaggiare di Mike Soppelsa, Edizioni DBS Zanetti, pagine 240, € 11,80

Autore

Mike Soppelsa, si è diplomato nel 2006 presso l’Istituto minerario di Agordo (Belluno), presto comincia la sua carriera di minatore nelle gallerie dell’Alto Adige. Dopo cinque anni di lavoro, pensa che sia venuto il momento di rifarsi di quegli anni vissuti nel buio delle gallerie. Decide così di trasformare quello che aveva guadagnato in “luce”, attraverso nuove esperienze e nuove emozioni. L’investimento più ovvio era quello del viaggio.

Ad oggi sono tre anni che viaggia in giro per il mondo. “Visto Viaggiare” è la raccolta di racconti ispirati dal suo viaggio più recente.

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