Fino al 2 giugno 2015 la Basilica Palladiana di Vicenza accoglierà 113 opere provenienti da 30 musei di tutto il mondo dedicate al tema della notte, dagli antichi egizi al Novecento. La mostra richiama millenni di storia dell’uomo e dell’arte con particolare enfasi per il periodo che va dal Cinquecento al Novecento in pittura, lungo il suo versante struggentemente serale e notturno. Da qui la presenza di tramonti meravigliosi e di opere in cui la notte cede al primo chiarore dell’alba. La data di inizio dell’esposizione non poteva che essere il 24 dicembre 2014, la Notte Santa, per dare della notte la sua immagine più completa di continuità temporale. Questo nuovo, ampio progetto espositivo firmato da Marco Goldin per la città di Vicenza, si compone di un numero assai maggiore di opere rispetto al passato, 115 suddivise in sei sezioni di carattere tematico. A essere raccontata sarà l’immagine della sera e della notte nell’intera storia dell’arte, partendo dagli Egizi per giungere fino alle esperienze pittoriche più recenti.
La mostra divisa in sei sezioni
La prima sezione, con la presenza di 22 tra reperti e statue egiziane rinvenute all’interno delle piramidi, intende soffermarsi sul senso della notte eterna e spirituale, ma fortemente collegata alla vita, in quella cultura. Con al centro la testa del re bambino, Tutankhamon.
La seconda sezione, con molti capolavori da Giorgione a Caravaggio, da Tiziano a El Greco, da Tintoretto a Poussin, indugerà sulla suggestiva atmosfera delle figure collocate in ambienti notturni, soprattutto seguendo la vita di Cristo dal momento della nascita fino alla crocifissione e alla deposizione nel sepolcro. Opere straordinarie soprattutto del Cinquecento e del Seicento saranno al centro di questa parte.
La terza sezione toccherà alcuni dei vertici dell’incisione di tutti i tempi, in una sala nella quale, con 16 fogli in totale, si confronteranno Rembrandt e Piranesi, il primo con i suoi celeberrimi soggetti religiosi, a cominciare dalla visione delle Tre croci, il secondo con le altrettanto celebri immagini delle Carceri.
I paesaggi del XIX secolo
La quarta sezione si soffermerà invece sul paesaggio, dal momento del tramonto fino a quello in cui nel cielo si levano la luna e le stelle. Ovviamente il secolo che sarà detto sarà il XIX poiché, dal periodo romantico fino all’impressionismo, questo è stato il tempo della natura serale e notturna. Sfileranno alcuni dipinti indimenticabili di Turner e Friedrich, di Corot e Millet, dei grandi americani da Church a Homer, fino a Monet, Pissarro, Van Gogh e Mondrian.
La penultima sezione entrerà nel pieno Novecento, dove in una ampia sala verranno disposti alcuni dei grandi della seconda parte del secolo, specialmente per quanto riguarda il versante astratto americano, da Morris Louis a Rothko. Ma anche pittori che si sono tenuti a cavallo tra figurazione e astrazione, come De Staël, fino a un altro grande americano come Andrew Wyeth, per entrare nelle profondità della notte intesa come fatto soprattutto psicologico.
Infine, la sesta e ultima sezione sarà un riassunto di tutti i temi affrontati e le opere indimenticabili si succederanno, da Sebastiano del Piombo a Luca Giordano, da Klee a Nolde, da Gauguin a Cézanne, da Van Gogh a Hopper. Per una chiusura che lascerà con il fiato sospeso.