Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Ferrara e la passione per l’arte

Ferrara propone da sempre mostre dal carattere internazionale. Dopo il successo ottenuto da quella su Michelangelo Antonioni, la città si prepara a incrementare il suo prestigio con le iniziative per la stagione 2015-2016

De Chirico a Ferrara 1915-1918

Giorgio De Chirico all'opera
Giorgio De Chirico all’opera

Dal 14 novembre al 28 febbraio 2016

, per il centenario dell’arrivo a Ferrara di Giorgio De Chirico, palazzo Diamanti e la Staatsgalerie di Stoccarda presenteranno un’importante mostra a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos: “De Chirico a Ferrara 1915 – 1918”.  Fu a Ferrara che de Chirico conobbe Carlo Carrà e iniziò a chiamare la propria pittura “metafisica”, e furono proprio i quadri qui concepiti, vere e proprie icone della modernità, a esercitare una profonda influenza sia sulla coeva arte italiana, sia su movimenti internazionali come il dadaismo, il surrealismo e la Nuova Oggettività.  De Chirico rimase nella città estense per tre anni e mezzo (in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale aveva lasciato Parigi) per prestare servizio militare. Con lui, gli enigmi che percorrono l’esistenza prendono forma attraverso atmosfere sospese e pervase di inquietudine.  «Iper originale», secondo Salvador Dalí, commovente fino alle lacrime nelle parole di René Magritte. A un importante nucleo di dipinti realizzati da De Chirico negli anni ferraresi, faranno eco le composizioni ispirate alla pittura metafisica di Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Filippo de Pisis e alcuni dei capolavori dei più grandi artisti delle avanguardie europee, da Raoul Hausmann a George Grosz, da René Magritte a Salvador Dalí fino a Max Ernst, affascinati dal suo stile unico nel mostrare il mistero impenetrabile delle cose.

L’Orlando Furioso compie 500 anni

Volume cartaceo L'Orlando Furioso
Volume cartaceo L’Orlando Furioso

Dal 24 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, Palazzo Diamanti celebrerà i cinquecento anni della prima edizione dell’Orlando Furioso, c

oncepito nella Ferrara estense e stampato in città nel 1516.  La mostra, a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, racconta per immagini l’universo ariostesco nel quale è nato uno dei più grandi capolavori dell’Occidente. Un viaggio appassionante tra le opere dei più grandi artisti del periodo – da Giovanni Bellini a Mantegna, da Dosso Dossi a Raffaello, da Leonardo a Michelangelo e Tiziano – oltre a sculture antiche e rinascimentali, incisioni, arazzi, armi, libri e manufatti di straordinaria bellezza e preziosità, per rivivere la società di cui Ariosto fu cantore sensibilissimo.

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