Mercoledì 30 Ottobre 2024 - Anno XXII

Milano, l’arte e la grande guerra

Il centenario del primo conflitto mondiale (1915-1918) viene celebrato con manifestazioni e appuntamenti culturali. Nelle Galleria d’Italia a Milano, Napoli e Vicenza fino al 23 agosto si racconta la Grande Guerra

Milano, l’arte e la grande guerra

Per l’Italia la Prima guerra mondiale cominciò il 24 maggio 1915 e durò fino al 1918. Nel centenario dell’evento, si stanno organizzando manifestazioni, celebrazioni rievocative, appuntamenti culturali con convegni, mostre pittoriche, fotografiche e dibattiti.
A Milano, presso le Gallerie d’Italia di piazza Scala, è stata allestita la mostra sulla grande guerra organizzata da Intesa Sanpaolo, che resterà aperta fino al 23 agosto: 200 opere tra  dipinti e sculture, che coprono un periodo ben più vasto, dal 1890 al 1935. Come hanno spiegato gli animatori dell’iniziativa, intitolata La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte, curata da Fernando Mazzocca e Francesco Leone, l’intento è di dar conto di come gli artisti hanno interpretato le premesse e le ricadute della terribile conflagrazione, non solo l’evento bellico in se stesso. Il percorso prosegue con uno sguardo agli anni immediatamente successivi, che vedranno sfociare la storia del nostro paese in un’altra controversa stagione, quella del Fascismo.

La celebrazione del mito e l’ascesa del fascismo

Milano, l’arte e la grande guerra

Si inizia con un’indagine sui movimenti come il Liberty, o Art Nouveau, il Simbolismo e il Divisionismo, per poi focalizzarsi sugli artisti che parteciparono in prima persona al conflitto e sull’affermarsi delle nuove avanguardie, come il Futurismo, che rappresentarono un decisivo punto di svolta rispetto alla società ottocentesca.
La rassegna si conclude con gli artisti che si dedicarono alla celebrazione della vittoria e alla costruzione del mito della Grande Guerra in anni che in parte coincisero con l’ascesa del fascismo.
In mostra, tra gli altri, autori come Giacomo Balla, Cagnaccio di San Pietro, Pietro Canonica, Galileo Chini, Mario De Maria, Achille Funi, Arrigo Minerbi, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, Ottone Rosai, Giulio Aristide Sartorio – di cui viene esposto quasi al completo il ciclo Poema della vita umana –, Gino Severini, Adolfo Wildt.

LEGGI ANCHE  Il Museo Diocesano di Massa, “un giovanetto” di 12 anni

La Grande Guerra. Arte, luoghi, propaganda

Milano, l’arte e la grande guerra

L’esposizione milanese è parte del progetto La Grande Guerra. Arte, luoghi, propaganda, coordinato da Gianfranco Brunelli, che comprende mostre anche nelle altre due sedi delle Gallerie d’Italia a Napoli e a Vicenza.
A Napoli, la mostra racconta il ruolo della propaganda e la risposta sociale dove si cerca di far percepire le emozioni e le azioni lontano dal fronte: pietà, orrore, rabbia, orgoglio, riscatto, soprattutto dopo la sconfitta di Caporetto. In mostra, i manifesti dell’epoca, realizzati anche da artisti come Marcello Dudovich, Achille Luciano Mauzan, Duilio Cambellotti. Poi un allestimento multimediale, con sonoro e proiezioni grafiche tratte da riviste e giornali d’epoca, contribuisce ad approfondire l’evoluzione del conflitto. Ad accompagnare il visitatore tra i differenti approcci psicologici e sociali alla guerra, anche un continuo confronto con i manifesti stranieri, il ricorso a musiche che testimoniano l’enorme diffusione del tema della guerra in tutti i campi della musica e della canzone di quegli anni fino ad arrivare al cinema.
A Vicenza la sezione ospitata nella sede di Palazzo Leoni Montanari, a cura di Fernando Mazzocca e Gregorio Taccola, I luoghi e l’arte feriti, con 130 dipinti e disegni che rappresentano gli stenti della vita quotidiana nelle trincee, ma anche la devastazione del paesaggio umano e naturale sotto i colpi delle operazioni militari.

Condividi sui social: