Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Più luce sulla cascata monumentale di Santa Maria di Leuca

L’Acquedotto Pugliese ha inaugurato, nei giorni scorsi, l’imponente impianto di illuminazione artistica del complesso della Cascata monumentale di Santa Maria di Leuca, installando quasi 300 luci LED

La nuova illuminazione della Cascata di Santa Maria di Leuca
La nuova illuminazione della Cascata di Santa Maria di Leuca

A conclusione dei festeggiamenti dei 100 anni celebrativi del più grande acquedotto d’Europa: 1915-2015, l’Acquedotto Pugliese ha inaugurato, nei giorni scorsi, l’imponente impianto di illuminazione artistica del complesso della Cascata monumentale di Santa Maria di Leuca, installando quasi 300  luci led.
Il progetto dell’Acquedotto Pugliese, messo a punto dalla società Enel Sole, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Bari e il contributo del Comune di Castrignano del Capo, prevedeva l’installazione di 292 apparecchi illuminanti Led, destinati a valorizzare gli elementi artistici che compongono la cascata (scalinate, alveo, piazza inferiore sul lungomare, cascata a velo, obelisco, vasca inferiore e piazze superiori limitrofe alla basilica) e ad offrire alle migliaia di turisti, che affollano soprattutto d’estate il centro balneare di Santa Maria di Leuca, un panorama maestoso.
La cascata monumentale, realizzata negli anni Trenta dall’ingegnere Cesare Brunetti, rappresenta il punto d’arrivo dell’Acquedotto Pugliese e unisce la marina di Santa Maria di Leuca con la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, coprendo un dislivello di 40 metri e una lunghezza di 250 metri.

Le origini della Cascata

La cascata come appariva nel 1939
La cascata come appariva nel 1939

La vicenda della cascata comincia quando il punto più a sud della Puglia, noto per la presenza di un tempio pagano, forse dedicato alla dea Atena, era chiamato dai Greci Leukos – Leuca (bianco come la pietra al sole). Con i Romani, il tempio diventerà l’Ara di Minerva. Quindi diverrà santuario cristiano dedicato a Maria; il luogo conserverà il nome di origine ellenica. La chiesa poi nei secoli sarà distrutta più volte dai turchi e altri invasori.
La storia moderna del tacco d’Italia, comincia a metà ‘800 con la costruzione di ville estive-residenziali da parte di facoltosi possidenti per godere della salubrità del clima e del paesaggio. La costruzione del Faro monumentale di I classe (ing. A. Rossi, 1861- 1866), contemporanea ai lavori di scavo per l’apertura del Canale di Suez (1859-1869), elevano Leuca al grado strategico di sentinella delle rotte del sud-est. 
Sarà l’Acquedotto Pugliese (ing. Cesare Brunetti, 1930-1939) a completare l’opera di modernizzazione del borgo, con la costruzione della cascata monumentale con cui termina la condotta di acqua potabile, sotto il Fascismo. La cascata celebrativa rappresentava una soluzione architettonica unica per tipologia e una nuova monumentalità nel mito della romanità e dell’Impero. Sarà lo stesso Mussolini a donare la colonna romana posta ai piedi del monumento. L’opera sarà inaugurata il 10 settembre 1939. La struttura monumentale della cascata si inserisce nel disegno morfologico e urbano di Santa Maria di Leuca in un contesto storico di grande pregio e valore, sia ambientale, sia paesaggistico e investito di un forte valore emozionale. Il sito ha, infatti, la doppia valenza di rappresentare la memoria storica delle origini di Leuca e di essere la cornice paesaggistica del Santuario. Sono proprio questi elementi, non solo architettonici e storici ma anche paesaggistici e culturali, che la Cascata Monumentale intende esaltare.

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La storia del progetto della cascata, il significato e tavole inedite sono state raccolte nel libro, “Architettura per un Finibus terrae. La Cascata Monumentale dell’Acquedotto Pugliese di Santa Maria di Leuca” (Adda editore). Le ricerche sono state curate dal Politecnico di Bari e dall’Ente irriguo pugliese.

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