Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Tredici nuovi borghi italiani tra i candidati a ‘Beni Unesco’

Tredici piccoli centri italiani aspirano a ricevere il riconoscimento Unesco. I borghi nominati a diventare Beni dell’Umanità sono sparsi in tutta Italia, a dimostrazione che il nostro territorio è un tesoro da custodire gelosamente

Craco Vecchia in provincia di Matera
Craco Vecchia in provincia di Matera

Spiccano nuove candidature, tra le città italiane, che ambiscono a ricevere il riconoscimento Unesco. Sono tredici, per lo più borghi, piccoli centri e coprono gran parte della nostra penisola. L’aspetto rilevante, invece, è che nell’elenco figurano due realtà lucane. Piccole, silenti, nascoste, sconosciute, determinate a non soccombere alle inclementi volontà degli uomini, ai capricci del destino e della natura; decise a giocarsi la loro carta di sopravvivenza, di riscatto, così come è avvenuto per Matera, la città dei Sassi. Dimenticata ma, di colpo, assurta ai vertici internazionali, mondiali dopo il suo ingresso nei siti Unesco.
Scorgendo l’intero elenco dei borghi candidati al premio Unesco, in testa c’è Civita Bagnoregio (Lazio), soprannominata “La città che muore” per via della progressiva erosione della collina su cui si situa il borgo. Intorno a esso c’è una valle di calanchi. Seguono Santo Stefano di Sessanio (Abruzzo), costruito in pietra calcarea bianca e Anghiari (Toscana), gioiello medievale a trenta chilometri da Arezzo, protetto da mura ottocentesche.

I borghi italiani più belli da nord a sud

Castelmezzano
Castelmezzano

Tra i borghi in lizza per la nomina dell’Unesco anche Locorotondo, in provincia di Bari, con i suoi trulli e le sue abitazioni di calce bianca e i tetti aguzzi ricoperti da chiancarelle di pietra, situata in quell’area di Puglia conosciuta come Valle d’Itria. Il paese di Castelmezzano, scavato nell’arenaria fra le guglie delle Dolomiti Lucane, nell’agro del potentino, si colloca in quinta posizione, con la sua riconosciuta bellezza, la suggestione dei suoi paesaggi, le sue proposte attrattive, le sue bontà enogastronomiche. Segue a ruota Vallo di Nera (Umbria), borgo risalente al 1217. Mentre settimo è un altro borgo pugliese: Vico del Gargano, con il suo abitato caratteristico di pietra, ferro e legno. Quindi troviamo l’antico centro di Craco, “paese fantasma”, abbandonato nel silenzio della sua montagna franosa materana, consueto set cinematografico per registi in cerca di suggestioni struggenti. Seguono Apricale (Liguria), paese medievale in pietra; Sperlinga (Sicilia), borgo risalente all’anno Mille, con castello rupestre; Bova (Calabria), castello normanno e antico luogo di ricovero di buoi; Sutera (Sicilia), borgo medievale costruito intorno a una rupe gessosa e Borgo San Felice (Toscana), centro vicino a Castelnuovo Berardenfa, nel cuore del Chianti.

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