Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Pisa, torna a risplendere la Sinagoga di via Palestro

Sinagoga Siena

Dopo un restauro durato sei anni e costato 1,3 milioni di euro, torna a risplendere la Sinagoga di Via Palestro a Pisa. L’aspetto dell’edificio è quello ottenuto dal restauro del XIX secolo e presenta caratteristiche comuni a gran parte delle Sinagoghe ebraiche

Interno sinagoga siena
Interno della Sinagoga di Via Palestro di Siena

Torna al suo antico splendore, dopo un lungo restauro durato 6 anni, a Pisa, la Sinagoga di via Palestro. Il restauro, costato 1,3 milioni di euro, è stato reso possibile grazie al contributo di diversi sponsor: Arcus Spa, Ministero dei beni culturali, Fondazione Pisa e Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
L’antica Sinagoga pisana è ospitata nell’edificio di via Palestro dal 1595, stabile che in un primo tempo era stato preso in affitto dalla famiglia Serravallini e poi acquistato nel 1647 dalla Comunità ebraica. Nel 1785 l’edificio fu sottoposto ad un primo restauro per poi essere completamente restaurato negli anni ’70 del XIX secolo su progetto dell’architetto piemontese Marco Treves. Poi nel 2007 una notte di tempesta danneggiò la copertura dell’immobile rendendolo inagibile: nel 2009 è cominciato il terzo e ultimo restauro conclusosi in questi giorni.

L’aspetto della Sinagoga è quello ottenuto dal restauro del XIX secolo e presenta caratteristiche comuni a gran parte delle Sinagoghe ebraiche. All’interno dell’edificio è stata rispettata la tradizionale ubicazione della sala di culto al piano superiore al quale si accede da una grande ed elegante scala, che ha sostituito quella seicentesca a tre rampe. Nell’organizzazione della sala si è invece tenuto conto del nuovo modo di partecipazione religiosa, che esalta la figura dell’officiante. Per questo motivo all’Aròn, l’arca contenente i rotoli della Torah, è stata avvicinata la Tevà o Bimà, il podio per la lettura e la recita delle preghiere pubbliche, creando un’unica grande composizione, situata nella zona est della sala rettangolare, il cui ingresso, sul lato corto, è accentuato da due file di colonne che reggono il matroneo. Le panche, in legno di noce intagliato, sono sistemate in parallelo ed orientate verso l’Aròn; solo una fila di sedili corre lungo le pareti, cui è attaccata. Lo spazio della sala è coperto da una volta a padiglione, in forma grande vela gonfiata, decorata, secondo la legge ebraica che vieta le rappresentazioni figurative, con motivi geometrici.

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