Il Mare Adriatico non si tocca. Il mare ha diritto di vivere, senza essere sfregiato. E’ frutto della natura. E’ storia, tragedia, mitologia, teatro, arte, spettacolo. E’ certezza di vita misteriosa, radicata nei fondali dell’Assoluto, del fitto mistero, inesplorati. E’ patria, casa e letto delle ninfe. E’ figlio più naturale e più sconfinato del mondo, degli uomini. E’ creatura di Dio. E’ nido di pesci, selva e flora acquatica; fonte di ristoro per vacanzieri e villeggianti. E’ luogo di turismo che genera posti di lavoro. E’ luogo in cui vivono operatori destinati a salvaguardarlo, a preservarlo. A tutelarlo e controllarlo. Il mare è il cielo terreno aperto, dove ogni scempio, purtroppo, è stato possibile e consentito, negli anni della insensibilità e dell’incoscienza, dell’incultura, attraverso l’aggressione cementificatrice e speculatrice. Attraverso le sperimentazioni giustificate dal progresso, che scempia, storpia, distrugge, abbatte ogni residuo di civiltà, dalle condotte sottomarine, predisposte a fornire gas per l’alimentazione, la sopravvivenza e l’esistenza quotidiana umana.
Il caso Tap nel Salento. Certo, ultimamente è meta di transito per traffici illeciti; per il commercio redditizio, chiamato speranza, fomentato, incoraggiato e sostenuto da scafisti senza scrupoli della speranza. Il mare sta diventando pattumiera. Lo si vuole eleggere contenitore universale del progresso. A questo, causa anche nuovi esperimenti di trivellazioni petrolifere, le regioni che si affacciano sul Mare Adriatico, che convivono con esso, anche a brevi chilometri di distanza, hanno riaffermato il loro forte e vibrato rifiuto. Accordo all’unanimità tra le sei regioni Adriatiche di centro e meridione riunite a Termoli per ribadire il ‘no’ alle trivellazioni in mare. Dopo un’ora e mezzo di confronto governatori e assessori presenti (Abruzzo, Molise, Puglia, Marche, Basilicata e Calabria) hanno confermato la “contrarietà unanime” alle trivellazioni. Il 29 luglio intanto un primo incontro con il governo a Palazzo Chigi. Il coordinamento delle regioni coinvolte si riunirà poi il 18 settembre a Bari.