Sabato 14 Dicembre 2024 - Anno XXII

Masi e Lac Lugano: arte e cultura tra Svizzera e Italia

lugano Masi e Lac

A Lugano, ridente cittadina svizzera, sono stati inaugurati due importanti progetti: Masi, museo d’arte della Svizzera italiana e Lac, centro culturale dedicato ad arti visive, sceniche e musicali

Sala Masi vista lago
Sala vista lago

Dentro una piazza cittadina può esserci di tutto. Nella nuova piazza Bernardino Luini, a Lugano, si ritrovano, da pochi giorni, due progetti di respiro: Masi, museo d’arte della  Svizzera italiana e Lac, centro culturale dedicato ad arti visive, sceniche e musicali. Lugano arte e cultura è stato aperto sabato 12 settembre nel luogo che una volta ospitava l’ex Grand Hotel Palace. Il progetto architettonico firmato da Ivano Gianola comprende la piazza, gli ambienti recuperati e restaurati dell’ex convento di Santa Maria degli Angioli e un palazzo di moderna concezione. Imponente senza essere eccessivo, è un edificio di tre piani, 2500 metri quadri destinati alle mostre temporanee e permanenti del Masi. Lac Lugano sarà un centro polifunzionale soprattutto per via del teatro: una sala da 1000 posti, pensata per spettacoli teatrali e concerti. Tutto vista lago…

Una sera a Lugano

Telone-Dali
Telone di Dalì

Lugano è sempre stata una meta piacevole, per chi abita nel Canton Ticino, ma anche per i milanesi e i visitatori dell’Italia settentrionale. Gli appassionati di musica e teatro si ritroveranno ora al Lac, che è sede ufficiale dell’Orchestra della Svizzera italiana e della compagnia teatrale Finzi Pasca. Una conchiglia acustica, removibile, farà sì che la sala possa dare il meglio di sé in occasione degli eventi musicali: tra gli altri, anche quelli della Radiotelevisione svizzera.
Chi assisterà agli spettacoli di teatro avrà, invece, l’onore di ammirare, sul palco, un fondale dipinto da Salvador Dalì. L’artista lo realizzò negli anni ’40 a New York per la versione surrealista del “Tristano e Isotta” di Wagner. Il telone è stato ritrovato di recente e dal 2012 è affidato alla compagnia Finzi Pasca.

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Il museo d’arte Masi

Masi, Zimuon
Zimoun, 171 prepared dc-motors, cotton balls, carboard boxes, ©LAC Lugano Arte e Cultura

Masi, cioè museo d’arte della Svizzera italiana, avrà, in realtà, due sedi: il Lac di piazza Luini e palazzo Reali. Il progetto è il segno di un piano di integrazione delle attività espositive museali del Ticino: sotto la sua sigla convergono il museo cantonale d’arte e il museo d’arte di Lugano.  Le mostre aperte per l’inaugurazione promettono bene: un’installazione site specific, mostre a tema con focus sull’arte di Ottocento e Novecento, un pizzico di attenzione alla produzione svizzera e infine autori di richiamo internazionale. Omaggio alla ricerca estetica di casa propria è l’installazione, nell’atrio del secondo piano, di Zimoun, artista bernese, classe 1977. Zimoun ha realizzato una grande opera costituita da 171 “riquadri”, che contengono ciascuno una sfera in movimento continuo. Le sfere producono un suono, costante ma senza regole e ritmo apparente. Gli effetti sonori e visivi dell’opera non passano inosservati.

Anthony McCall e le sculture di luce

Anthony McCall sculture di luce
Anthony McCall, sculture di luce

Il grande ospite del Masi è Anthony McCall. La sua personale, “Solid Light Works” occupa lo spazio al secondo sotterraneo, che sarà poi dedicato alla collezione permanente del museo. McCall lavora dagli anni Settanta a installazioni basate su fasci luminosi. Oggi le sue “sculture di luce” sono proiezioni digitali, aiutate, a volte, dai materiali utilizzati nelle discoteche per effetti luminosi negli spazi bui. Il visitatore entra quindi in ambienti rischiarati solo dalle opere: i raggi di luce disegnano linee o cerchi e, se vi si passa attraverso, danno impressioni di volume e profondità. L’artista dice di muoversi in uno spazi ibido “tra arte e cinema, dato che il cinema consta di immagini in movimento e, nelle mie opere, muoversi dentro o attorno crea degli effetti ulteriori”. McCall è artista maturo, già presente in esposizioni europee; chi ancora non abbia visto le sue opere vivrà un’esperienza degna di nota.

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Arte contemporanea in stile svizzero

Albert Anker, Stillleben: Tee
Albert Anker, Stillleben: Tee, Stiftung für Kunst, Kultur und Geschichte, Winterthur

Con l’apertura di Lac e Masi, il visitatore farà il pieno di arte contemporanea. Sempre al Masi, una mostra temporanea su due piani raccoglie una selezione di autori al di qua e al di là del confine svizzero: “Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell’arte europe ai due versanti delle Alpi 1840-1960”. Ritroviamo a Lugano maestri italici: Giorgio De Chirico, Giacomo Balla, Felice Casorati, Medardo Rosso. Da segnalare una scelta interessante di opere di scultura e, tra svizzeri, svizzeri d’adozione e altri: Giovanni Segantini, Alberto Giacometti,  Turner, Klee.
Non lontano dal Masi, lo spazio -1 della collezione Giancarlo e Danna Olgiati presentano due esposizioni: un’antologica della collezione privata e una personale di Giulio Paolini. Molti gli autori e le opere di rilievo, da Lucio Fontana a Klein. Chi voglia tornare all’arte visiva di Ottocento e Novecento farà un giro anche a palazzo Reali: la mostra in corso è “Ticino. Presenze d’arte nella Svizzera italiana” e si concentra sugli autori locali.

Per maggiori informazioni: www.masilugano.ch

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