Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Estate da record in Toscana

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Le stime del Centro Studi Turistici di Firenze confermano un’estate da record nella Regione Toscana. Nel 2015 i pernottamenti sono aumentati del 3,6%

Toscana Turisti a Firenze
Turisti a Firenze

Estate da grandi numeri per l’industria toscana del turismo. Forte il contributo del turismo straniero, ma interessante anche il recupero di quello italiano. Le stime del Centro Studi Turistici di Firenze, elaborate per conto di Toscana Promozione, confermano l’incremento del mercato facendo ragionevolmente sperare in una chiusura dell’anno più che positiva.
“L’estate 2015, – ha commentato l’assessore alle attività produttive e turismo Stefano Ciuoffo –  sebbene rispetto a quella passata abbia potuto godere di condizioni meteo nettamente più favorevoli, elemento che ha inciso in modo particolare sul turismo balneare, viene considerata dagli operatori del settore come una delle migliori degli ultimi anni. Continua la crescita della componente straniera sommata ad un forte recupero di quella italiana. E tutti i prodotti, dal mare alle terme, dalla montagna alle città d’arte senza trascurare campagna e collina, hanno ottenuto risultati brillanti, in alcuni casi anche oltre le aspettative. Possiamo ottimisticamente prevedere una prosecuzione del trend anche per il mese di settembre e sperare in un’ottima chiusura di 2015″.

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Toscana, turismo all’aria aperta

I pernottamenti in strutture ricettive hanno fatto segnare un +3,6% rispetto al 2014, in valori assoluti circa 800mila unità, di cui 450mila provenienti dall’estero. La domanda italiana è cresciuta del 3,2%, quella straniera del 3,9%. Se nei mesi precedenti l’andamento era stato sempre positivo, nell’ultimo trimestre l’incremento si è rafforzato con i flussi stranieri che, un po’ dappertutto e non solo sulla costa e nelle principali città d’arte, hanno fornito il maggior contributo. L’aumento riguarda in special modo i mercati svizzero, scandinavo, olandese, belga, francese ed i Paesi dell’est. In leggero aumento le provenienze da Germania, Spagna, Cina e India; sostanzialmente stabili i mercati britannici e statunitensi; in calo i russi – anche se in quantità minore rispetto alle previsioni – giapponesi, canadesi e brasiliani.

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