Buone nuove giungono da Firenze alla vigilia dell’insediamento del nuovo direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. “Le code ci sono in tutto il mondo, anche al Louvre – ha detto – ma non va bene iniziare una visita con ore e ore di fila come avviene qua. Sono troppo lunghe rispetto ad altri musei. Non e’ accettabile. A riguardo ho tante idee e ci stiamo già lavorando”.
Il nuovo Direttore è anche intervenuto sul tema delle cene e ricevimenti tenutesi agli Uffizi, questione che negli ultimi anni non ha mancato di sollevare molte polemiche.
“Da decenni – ha detto Schmidt – si organizzano eventi privati sulla bellissima terrazza degli Uffizi, sopra la loggia dei Lanzi affacciata su piazza della Signoria. E’ un luogo adatto e bellissimo, sarebbe sciocco non continuare a farlo. Ma sale e corridoi sono organizzate a attrezzate per l’accesso dei visitatori e la tutela delle opere, non per eventi: dovrebbero dunque essere riadattate per ospitarli e questo non è praticabile”, ha aggiunto.
Parlando del Corridoio Vasariano, al momento aperto solo in determinati momenti ed accessibile solo a gruppi e su prenotazione, Schmidt ha detto che “è un peccato che non sia aperto al pubblico regolarmente. Il tema va affrontato, e in proposito abbiamo già alcune idee”. E in merito all’avanzamento dei lavori per l’ampliamento degli Uffizi, in corso da anni, ha tagliato corto: “Continua, e viene finito. Presto”.
“Con le nuove tecnologie digitali ora non e’ più sempre necessario mandare il quadro ‘fisico’ a giro per il mondo. Cerchiamo di portare le persone a vederle qua, le nostre opere, invece che mandarle in giro”. Lo ha detto, in merito al delicato tema dell’opportunità dei prestiti a musei internazionali dei grandi capolavori accolti agli Uffizi. “Ora possiamo creare fedeli riproduzioni, – ha rimarcato -. Prima non esisteva questa possibilità: negli anni Sessanta il Vaticano ha mandato la pietà di Michelangelo a New York, ma ora non ha più senso fare cose del genere. Certo, i prestiti per le mostre internazionali si continueranno a fare, ma vedremo con grande attenzione quali e caso per caso. Inoltre c’è una serie di opere cosiddette ‘tipiche’ degli Uffizi per cui sarà sempre esclusa questa possibilità”.