La Prima Guerra Mondiale è una pagina fondamentale della nostra storia, senz’altro il primo momento, nella sua tragedia, in cui l’Italia si sentì unita, dal nord al sud, e per questo non è inutile serbarne memoria. L’Italia entra in guerra nel 1915, dopo un anno di neutralità, a fianco dell’Intesa, per concludere la fase risorgimentale con la conquista delle terre irredente di Trento e Trieste. Riuscirà a ottenerle al prezzo però di ingentissime perdite umane ed economiche.
Nell’ambito della seconda edizione del festival “Le Rose del Parnaso” Cosimo Cinieri e Irma Immacolata Palazzo, in collaborazione con La Banda Musicale dell’Esercito Italiano diretta dal M°Antonella Bona, danno vita il 23 e 24 novembre a Guerra! ‘15/18, un concerto di Poesia e Musica in Prima nazionale che si snoda lungo un tragitto di migliaia di pagine letterarie per elaborare l’orrore della guerra.
La Guerra nelle parole dei grandi poeti
Privilegiando la narrazione del conflitto sul fronte italo-austriaco (il più difficile a detta di tutti, poiché prima di allora nessuno aveva combattuto a più di 3.000 mt d’altezza, vicino ai ghiacciai eterni) lo spettacolo si svolge su un doppio binario narrativo: colto e popolare assieme. Da una parte la testimonianza dei grandi poeti: tra gli altri Ungaretti, Palazzeschi, Gadda, Alvaro, Rebora, D’Annunzio, Folgore, Soffici, Govoni, Boccioni e Marinetti, dall’altra le misere lettere in dialetto sgrammaticato dei soldati in trincea. In programma anche alcuni brani tratti dalle memorie di Malaparte, Caccia Dominioni, Frescura, Fabi, Lussu, Monelli, Salsa, Solmi; i contributi poetici di Majakovskij, Joyce, Apollinaire, Eliot; la sintesi ungarettiana, poesia scabra e dura come pietra carsica; la grande memorialistica italiana.
Accanto ai momenti salienti della guerra sugli Altipiani e sul Carso, si racconta la vita in trincea: l’attesa spasmodica dell’assalto, il battesimo del fuoco, il sonno della giovane vedetta, la paura della morte e l’orrore delle carneficine causate dalle nuove armi, la fame la sete il freddo e il caldo sofferti, gli atti di eroismo, la solidarietà, la curiosità per il nemico, a volte così vicino da sentirlo respirare e cantare e prendere il caffè. E ancora: la prigionia, le decimazioni, l’autolesionismo per disertare la guerra. Non mancano involontari pezzi comici, legati ai disagi: topi ammaestrati o espedienti per convivere con i cadaveri con cui bisogna ‘affiatarsi’. Un affresco umanissimo.
Guerra moderna: uno spettacolo grandioso
Il rapsodo Cosimo Cinieri, nel costume di un semplice fante, appare come un reduce, pronto a spogliarsi delle sue reliquie: una stampella a cui s’appoggia e una maschera/protesi a risanare terribile ferite, per raccontarci la drammatica odissea. Il ‘teatro di guerra’ sta lì a ricordarci – come ha sottolineato Andrea Cortellessa – che per la prima volta l’uomo visse la guerra moderna come uno spettacolo grandioso, che avvince almeno quanto fa inorridire”.
Le musiche della Banda spaziano dai canti di guerra e di contestazione: nel repertorio La leggenda del Piave, Ta-pum, La campana di San Giusto, O Gorizia tu sei maledetta, fino alle canzoni napoletane dell’epoca, brani lirici e sinfonici (Mozart, Verdi, Gounod e Sibelius), oltre alle più acclamate canzoni di café-chantant, tra cui la celebre Frou frou del tabarin.
Informazioni Utili:
“GUERRA! ‘15/18”: 23 e 24 novembre 2015 alle ore 21 all’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA – SALA SINOPOLI, Viale Pietro de Coubertin 30 – Roma.
Biglietteria 892.101
Drammaturgia e Regia: IRMA IMMACOLATA PALAZZODE
CARMELA MAFFONGELLI, soprano;
ANDREA FERMI, tenore;
Gli allievi attori della Scuola di Teatro FONDAMENTA
I danzatori della SCUOLA BAILA DANCE e OFFICINA DANZA;
Consulenza storico-bibliografica MICHELE D’ANDREA.