Lunedì 11 Novembre 2024 - Anno XXII

Riaperto a L’Aquila il Museo Nazionale d’Abruzzo

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Riapre a L’Aquila il Munda, Museo Nazionale d’Abruzzo dopo oltre tre anni di lavori di restauro. I lavori di recupero hanno reso la struttura antisismica, dalle fondamenta alle singole sculture in esposizione. Il Museo sarà visitabile gratuitamente fino al 3 gennaio 2016

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La Madonna di Calascio

Dopo il disastroso terremoto del 2009 ha riaperto a L’Aquila, nei locali restaurati dell’ex Mattatoio comunale, a Borgo Rivera, vicino la Fontana delle 99 Cannelle, il Munda, Museo nazionale d’Abruzzo. Oltre tre anni di lavori, più di 5 milioni di euro spesi, un’area di 4 mila metri quadrati, 2 mila dei quali destinati alle esposizioni. Una sede provvisoria, in attesa che venga ultimato il recupero di quella storica, ospitata, fino al terremoto del 2009, in un’ala del Castello Cinquecentesco. I lavori di recupero dell’ex Mattatoio, curati dal Mibact attraverso Invitalia, nell’ambito del progetto Mumex, sono stati eseguiti adottando un sistema di consolidamento che ha migliorato la tenuta antisismica della struttura. Nei locali, inoltre, ciascuna scultura è stata sistemata su un piedistallo di sicurezza studiato appositamente per a oscillare alla minima vibrazione.

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Il Trittico di Beffi

Il Museo Nazionale d’Abruzzo è formato da cinque grandi ambienti espositivi, che saranno suddivisi in varie sezioni secondo uno sviluppo cronologico e tematico. Al suo interno sono stati predisposti anche spazi per attività didattiche e laboratoriali, come adeguamento ai nuovi paradigmi di interazione e fruizione dei musei contemporanei, sempre meno meri luoghi di esposizione e sempre più “organismi sensibili”, destinati a ospitare una grande varietà di attività culturali e ricreative. Saranno circa 120 le opere d’arte che andranno a comporre il corpus espositivo del museo. Si tratta di materiali di diverse epoche e tipologie (reperti archeologici, sculture lignee e dipinti dal Medioevo fino al XVIII secolo) rappresentativi sia della varietà e qualità delle collezioni sia della storia e della cultura dell’Abruzzo. Sarà possibile ammirare alcune delle più belle e antiche Madonne d’Abruzzo, come la Madonna di Lettopalena del XII secolo e la Madonna “de Ambro della prima metà del XIII secolo, e capolavori come il Trittico di Beffi o il Cristo e l’adultera di Mattia Preti.

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Molte delle opere esposte sono state recuperate tra le macerie e condotte a nuova vita grazie ad attenti restauri finanziati sia dallo Stato che da fondazioni e soggetti privati, italiani e stranieri (come la Wiegand Foundation di Reno, Nevada, che ha reso possibile, con una donazione di 100 mila dollari, il restauro del Cristo deposto di Penne e della Madonna di Calascio). Per volontà del direttore generale dei Musei Ugo Soragni, su richiesta esplicita del Polo Museale dell’Abruzzo, il Museo nazionale d’Abruzzo sarà visitabile gratuitamente fino al 3 gennaio 2016.

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