Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Taccuino di viaggio Otranto – Leuca e Bosco di Tricase

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Dalla visita al Parco Regionale della Puglia Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase all’incontro con l’artista Antonio Chiarello e il suo Taccuino di viaggio: “Trent’anni di amore per il Salento”

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Parco Regionale della Puglia

Il Parco Naturale della Regione Puglia Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, che abbiamo visitato a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio del nuovo anno 2016, comprende alcune delle località turistiche più rinomate del Salento. Un’area con un patrimonio architettonico, culturale e ambientale di grandissimo pregio: la sua struttura geologica è caratterizzata dalla presenza di falesie e prati aridi, sorprendenti testimonianze di un passato che si perde nella preistoria. Ciò che ha attirato la nostra attenzione e un po’ incuriositi, una volta giunti al Castello Spinola Caracciolo di Andrano, sede del Parco Naturale Regionale, è l’artista Antonio Chiarello da Ortelle (Le) e le sue tavole, rimaste esposte nel Castello di Andrano fino al 6 gennaio. Chiarello incontra i visitatori, qualche artista della zona, dei paesani che già da tempo sono a conoscenza di queste illustrazioni e altri come noi. Il suo Taccuino di viaggio confessa l’autore è ‘frutto di trent’anni di amore per il Salento’. Antonio ha esplorato in lungo e in largo ogni luogo, ogni anfratto di questa terra ‘magica’, come la definisce lui e ogni volta ha trovato motivo di meraviglia e di contemplazione per il fatto che la natura ha donato a questi luoghi tanta diversità, tanta bellezza e del come le opere dell’uomo per millenni si sono integrate nella loro semplicità con l’imponenza del paesaggio semplice ma stratificato nel tempo.

Acquerelli per mostrare la natura e il paesaggio

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Porto Badisco

Ci intratteniamo con Antonio Chiarello e scopriamo che non è nuovo a queste osservazioni. Da anni osserva e riporta su carta, su tela, sulla pietra (le chianche) gli elementi più disparati “che la natura ha voluto disseminare e la cultura edificare in questa lingua di terra protesa verso il mare”, come scrive Plinio il Vecchio dell’Italia nella Naturalis Historia.
Gli acquerelli sono la sua tecnica che più privilegia, ‘perché ti consente nella tenuità dei colori di tornare alla tecnica antica, quella della mano libera’. Delicatezza e gentilezza sono i suoi tratti salienti e l’arcobaleno variopinto di colori, dove tutto confluisce, elementi naturali, specie vegetali tipiche e animali, a definire i caratteri del territorio ora tutelato dal Parco, ma molto ambito da chi vorrebbe ‘spingere indietro con contrafforti persino il mare per costruire nuovi palazzi’ – così scrive sdegnato da tanto osare contro le leggi della natura Seneca a Lucilio.

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Un viaggio scorrendo le tavole

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Santa Maria di Leuca

Le tavole sono un susseguirsi di particolari ambientali dove il cielo si confonde con il mare, mentre il verde e il marrone delle campagne partecipano ad una sarabanda di storie incise nel lavoro dei muri a secco, nelle strade percorse dai carretti, ora a piedi, da Otranto (l’Odra messapica) e dal suo mosaico pavimentale con la riproduzione del Paradiso Terrestre riprodotto nelle figure semplici e ignude senza vergogna di Adamo ed Eva, da Faro a Faro, dalla Palascìa a quello de finibus terrae di S. Maria di Leuca, dove i due mari si incontrano, si scontrano e si amano come è nella storia degli uomini, e dove ‘i salentini dopo morti tornano con il cappello in testa’, ricorda il poeta Vittorio Bodini.
In mezzo porti, torri, vedute che fanno trattenere il respiro, elementi fusi nell’opera della natura e degli uomini che il Parco intende tutelare, meravigliando e facendoci innamorare innanzitutto con la matita e i colori di Antonio Chiarello confluiti in questo taccuino di viaggio, un itinerario che, così sollecitati, ci muoviamo a intraprendere senza frapporre indugio.

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