Napoli intitola al re Carlo di Borbone III l’edizione 2016 del Maggio dei Monumenti e, in generale, al ‘700 artistico e musicale partenopeo. Carlo di Borbone è proprio il simbolo della cultura dimenticata di Napoli: a lui si deve la costruzione della Reggia di Caserta, famosa in tutto il mondo come diretta rivale della più famosa Versailles, del teatro San Carlo, della Reggia di Portici, l’avvio degli scavi archeologici a Pompei ed Ercolano, e tanto altro. L’amministrazione ha voluto, così, rendere omaggio al primo sovrano borbonico di Napoli e Sicilia a 300 anni esatti dalla sua nascita.
A partire da mercoledì 20 gennaio, alle 17.30, il teatro San Carlo aprirà le sue porte per una visita guidata straordinaria: un fuori programma a cura di Antonella Rizzo. La scelta del posto non è stata casuale, il Massimo partenopeo porta il nome del suo sovrano, che volle inaugurarlo nel 1737, in occasione del proprio onomastico, il 4 novembre. Sotto l’arco del proscenio spicca ancora lo stemma delle Due Sicilie. Le celebrazioni, che proseguiranno per il resto dell’anno, culmineranno esattamente il prossimo 4 novembre, con l’esecuzione in forma di concerto dell’“Achille in Sciro” di Domenico Sarro, su libretto di Pietro Metastasio, la stessa opera con cui il San Carlo si presentò al mondo.
Carlo nacque a Madrid il 20 gennaio 1716, diventando sovrano di Napoli e della Sicilia nel 1735 e, dal 1759, della Spagna, col nome di Carlo III. La corona partenopea passò al figlio Ferdinando.