Sì alle foto e alle riprese digitali in musei e luoghi di cultura da parte di turisti e visitatori, purchè senza flash e senza contatto diretto con le opere. Questa novità, inserita nel nuovo Codice dei beni culturali, coinvolge non solo le strutture statali ma anche quelle comunali. Il presidente dell’Associazione nazionale comuni d’Italia (Anci), Piero Fassino, ha inviato a tutti i sindaci per sollecitare il rispetto del provvedimento.
E’ stato proprio il ministro Franceschini a sollevare il problema, informando Anci del fatto che pervengono con una certa frequenza al Mibact segnalazioni di visitatori italiani e stranieri che lamentano il divieto loro opposto di effettuare foto nei musei e nei luoghi della cultura comunali. Franceschini ricorda che la legge 29 luglio 2014, n.106 ha modificato il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, rendendo del tutto libera la riproduzione dei beni culturali pubblici (diversi dai beni bibliografici e archivistici), a condizione che tale riproduzione sia effettuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con l’oggetto della riproduzione, non prevedano l’impiego di sorgenti luminose ovvero l’uso, all’interno degli istituti della cultura, di supporti (stativi o treppiedi).
Una novità che ha l’obiettivo di incrementare la fruizione pubblica e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale nel suo insieme.