E’ tempo di transumanza. Un rito ancestrale che l’Associazione Culturale che da 20 anni organizza il Carpino Folk Festival ha deciso di farne un evento aperto al pubblico. Otto chilometri di cammino con la mandria di vacche podoliche, per un viaggio sulle orme dei pastori che da secoli percorrono le vie verdi che dal piano portano alla montagna. Si parte il 24 aprile alle prime luci dell’alba e si va su. Alle 6 del mattino alle porte di Carpino è previsto il raduno di quanti desiderano accompagnare gli animali lungo tutto il percorso. Per gli altri sarà possibile in qualsiasi momento aggregarsi al cammino. È un tragitto impegnativo, che però si fa con molta tranquillità, a passo di animale.
Transumanza, un percorso dalle mille emozioni
Lungo il percorso le emozioni non mancano. Si entra per un breve tratto nel paese dove gli anziani si commuovono nel sentire lo scampanio delle vacche che attraversano il loro borgo, un suono che ridesta in loro ricordi incancellabili. Quindi, lungo la piana del Lago di Varano, attraversando i terreni in cui stanno crescendo le famose fave di Carpino, tutti su fino a contrada Minizzo presso la Masseria didattica dedicata ad Antonio Facenna il ragazzo che per proteggere il proprio bestiame nel settembre 2014 perse la vita a causa di una tragica all’alluvione.
È la seconda volta che il Carpino Folk Festival sceglie di far tornare i giorni della transumanza un evento popolare, lo scopo sempre lo stesso: mettere in vetrina un’attività lavorativa normale, che ha alla base uno stile di vita estremamente compatibile con la natura e la vocazione green del Gargano.
Gli organizzatori hanno anche preparato una lunga programmazione che prevede la mungitura della capra garganica per la colazione podolica, quindi la preparazione comunitaria del pranzo sociale. Nel pomeriggio la lavorazione del caciocavallo podolico a cura di Giacomo Facenna e l’intreccio dei cesti tipici “Panarë e Panareddë”. Contemporaneamente i vecchi giochi d’una volta, gli intermezzi musicali e le ballate dei suonatori e cantatori della tradizione del Molise (Giuseppe Spedino Moffa), di San Giovanni Rotondo (Cantatori e Suonatori) e di Carpino (Cantori).
Alle 18 è prevista l’escursione per raggiungere il pascolo delle capre garganiche e per la raccolta delle erbe spontanee selvatiche. E alla sera la festa si conclude risiedendosi a tavola per la cena podolica e con la transumanzaroots dei più rinomati dj selecta reggae, dub e hip-hop della Puglia.
Partecipare costa 28 euro.
Per informazioni e prenotazioni: www.carpinofolkfestival.com