Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Fontana di Trevi a Roma si tinge di rosso sangue

Fontana di Trevi

In ricordo dei martiri cristiani, il 29 aprile la Fontana di Trevi, simbolo della Capitale, si tingerà di rosso sangue a partire dalle ore 20

Chiese distrutte
Chiese distrutte

La Fontana di Trevi, tra le più celebri di Roma, voluta da Papa Clemente XII,  il 29 aprile alle ore 20 si tingerà di rosso. Non era mai accaduto prima d’ora. L’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) vuole ricordare così “il sangue dei tanti martiri cristiani che oggi, ancor più che nei primi secoli, sono uccisi in odio alla fede”. Attraverso questa iniziativa promossa appunto da Acs si vuole  “richiamare l’attenzione sul dramma della persecuzione anticristiana”. Un dramma che si manifesta nei confronti di quanti vogliono semplicemente manifestare liberamente la propria fede. In molti paesi questo non avviene: “La sistematica violazione del diritto alla libertà religiosa, soprattutto a danno dei cristiani,- spiegano il presidente e il direttore di Acs Italia, Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro,- deve diventare un tema centrale nel dibattito pubblico, onde evitare il rischio dell’indifferenza e la conseguente prosecuzione di un’intollerabile agonia”.

Luoghi sacri devastati
Luoghi sacri devastati

La fontana rossa metafora del sangue versato

Nel corso dell’evento del 29 aprile, Acs darà voce ad alcune storie e testimoni del martirio cristiano, a cominciare dal vescovo caldeo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, in quei giorni in Italia ospite della Fondazione pontificia. Molte le realtà associative che hanno voluto aderire all’iniziativa di ACS.  La serata sarà inaugurata dal presidente internazionale di Acs, il cardinale Mauro Piacenza. “Invitiamo tutti coloro che lo desiderino ad essere presenti, – affermano Mantovano e Monteduro – tanti nostri fratelli perseguitati e dimenticati vi saranno riconoscenti, perché la vostra presenza li rappresenterà, dando loro piena visibilità sulla scena pubblica. Sullo sfondo della magnifica Fontana romana imporporata, si spera possa intonare il preludio di una reazione duratura e concreta in ogni sede, affinché i perseguitati del XXI secolo possano tornare quanto prima a godere pienamente del loro naturale diritto alla libertà religiosa”.

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