“Prendi due, paghi uno”, recita un famoso slogan ormai diventato familiare a tanti consumatori che rincorrono gli acquisti affannosamente alla ricerca dello sconto, quello più vantaggioso, s’intende. Ebbene, a Peschiera del Garda, amena località situata sulla riva sud-orientale del Lago di Garda in provincia di Verona, le offerte per fare un full immersion di cultura artistica e storica, si trovano al piano nobile dell’ex Palazzo del Comando Asburgico, chiamato oggi Palazzina Storica, il cui nome evoca il transito di importanti avvenimenti passati alla storia. Non ci resta che visitare sia il Museo che le due Mostre d’arte.
Excursus storico del Museo e della Palazzina Storica
L’edificio, chiamato Palazzina Storica, fu costruito tra il 1853-1854 per volontà del Feldmaresciallo che qui aveva l’alloggio personale, le stanze di rappresentanza e tutti i locali idonei alla vita quotidiana del 1800: selleria, scuderia, legnaia, magazzino, deposito per il fieno, rimessa per le carrozze, uffici di segreteria e la cassa militare. Il palazzo risente del gusto neo-classico ritornato in voga nel XIX secolo soprattutto nell’architettura della facciata: semplice, austera tuttavia elegante attraverso il bugnato sopra il quale si erge una terrazza con ringhiera decorata in ferro battuto; all’interno alcune sale di rappresentanza conservano affreschi con vedute lacustri ed elementi iconografici militareschi sui soffitti.
Tutto era stato pensato in modo funzionale per ospitare il Comandante e illustri cariche del governo austriaco dell’epoca: stufe in maiolica bianca ornano ancora oggi due splendide sale, in una delle quali avvenne un avvenimento che decretò la vittoria dell’Italia e degli Alleati contro l’Austria. Si tratta del Convegno Interalleato del giorno 8 novembre 1917 nel corso del quale il re Vittorio Emanuele III pronunciò un discorso, sia in francese che in inglese, per convincere le forze franco-inglesi di allearsi con l’Italia dopo la famigerata disfatta avvenuta a Caporetto (Slovenia).
Nella prestigiosa sala, della Palazzina Storica proclamata Monumento Nazionale nel 1937 dal re Vittorio Emanuele III, sono conservati gli arredi originali, le mappe, il calamaio, la penna con cui furono siglati gli accordi interalleati; altri lapidi con cui si ricordano il valore, il coraggio del re sabaudo e dei suoi Ministri; il busto del re e un dipinto dell’artista di scena Sinibaldo Tordi che raffigura, in modo realistico, i personaggi che presero parte al meeting. Il quadro, dotato di cornice originale è stato donato, nel 1977, dall’ex re Umberto II che si trovava esule in Portogallo alla Società Sala Storica, associazione no profit, costituita da volontari che svolgono anche funzione di guida storica.
Nelle sale attigue è stato creato il Museo della Grande Guerra, perfettamente in tema con la Sala del Convegno,in quanto pietra miliare del percorso tematico/cronologico di tutti i cimeli storici provenienti da collezioni private e da donazioni di privati cittadini col culto della memoria storica.
Mostre d’arte antica e moderna
Al piano superiore, come accennato in apertura, sono allestite due mostre d’arte che si contendono l’affluenza di visitatori amanti dell’arte moderna o di quella legata ai secoli passati. Le due mostre, pur diverse per tematiche e per dipinti esposti, rimarranno aperte entrambe fino al 18 Settembre 2016.
La prima, dal titolo altisonante “Il Seicento dopo Caravaggio: il Realismo” ripercorre il vissuto artistico di illustri pittori che hanno interiorizzato gli elementi espressivi utilizzati da Caravaggio quali la ricerca della luce, il cromatismo, la materia, i dettagli dei soggetti rappresentati con un pathos tipicamente realistico, leitmotiv della pittura caravaggesca.
Il percorso espone opere provenienti da collezioni italiane del Nord, del Centro Italia i cui nomi sono legati ad illustri pittori dell’epoca: Guercino, Giorgio Vasari, Massimo Stanzione, Filippo Lauri, Francesco Vanni, Gerolamo Muziano, Battistello e tanti altri ancora in un divenire di soggetti religiosi e profani.
La seconda ha per titolo “Love The American Dream” nella quale sono esposte opere dei maggiori artisti americani degli anni sessanta tra i quali: Barney, Pollock, Warhol, Sam Francis, Haring, Indiana, tanto per citarne alcuni. L’esposizione intende focalizzare la nascita del sogno americano, di quel periodo spensierato e arricchito dal boom economico che segnò, nel bene e nel male, le sorti della nazione americana; il sorgere della produzione industrializzata e dell’impiego della pubblicità; l’incremento dei mass-media nell’informazione e nei mutamenti della società. La mostra raccoglie opere provenienti da collezioni private italiane e straniere a dimostrazione della proficua collaborazione fra quanti intendono promuovere cultura.
Il museo e la Sala Storica sono aperti tutte le domeniche fino a settembre 2016.
Orario: 10.30-12.30; 15.30-18.30; Ingresso libero.