Lunedì 2 Dicembre 2024 - Anno XXII

Mazzoncini, FS: nel nuovo piano viaggi integrati e innovazione

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Spostare il traffico dai mezzi privati a quelli pubblici. Il piano industriale decennale delle Ferrovie dello Stato cambia il modo di viaggiare. Investimenti per 94 miliardi di euro. Aumenta il numero dei dipendenti

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Renato Mazzoncini Amministratore Delegato di FS

Renato Mazzoncini, AD di FS – con il suo piano industriale delle Ferrovie che prevede uno sviluppo decennale – punta a cambiare il nostro modo di viaggiare. Il piano lanciato qualche giorno fa prevede investimenti per un totale di 94 miliardi di euro, suddivisi in 5 aree strategiche, che vanno dalle infrastrutture all’approccio digitale, dalla logistica integrata, alla mobilità passando per lo sviluppo internazionale.
Mazzoncini è alla guida di FS da ormai un anno e ha posto traguardi ambiziosi distribuiti su un ampio orizzonte temporale. In questo modo, l’azienda conferma di essere un motore trainante nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda l’entità degli investimenti e per questo ambisce anche a divenire una realtà internazionale. Alle infrastrutture sono destinati 73 miliardi di euro, mentre 14 sono quelli destinati al materiale rotabile; gli ultimi 7 riguardano lo sviluppo tecnologico. Uno degli aspetti più rilevanti del piano è rappresentato dai 58 miliardi di euro già disponibili al momento del lancio, 23 dei quali sono in “autofinanziamento”.

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Freccia Rossa 1000, interno del vagone

Il piano decennale del Gruppo FS, oltre ad aumentare da 69mila a 100mila il numero dei dipendenti, porterà grandi vantaggi per i pendolari e in generale per i viaggiatori, che avranno da FS una risposta concreta alle loro esigenze di mobilità, non solo ferroviarie. FS sarà in grado di portare i viaggiatori fino alla destinazione desiderata, partendo dalla loro porta di casa. Il primo passo della strategia di FS è acquisire aziende di TPL (trasporto pubblico locale) che potrà permettere un’integrazione di servizi a favore dei passeggeri. In questo modo si cercherà di spostare gli utenti dalla mobilità con mezzi privati, che attualmente copre circa l’80% dell’intero movimento, a quella con mezzi pubblici.
Per quanto riguarda il trasporto regionale – uno dei problemi maggiormente sentiti dai viaggiatori – è stato già firmato un accordo quadro, che con un investimento di 4 miliardi porterà sulle linee ferroviarie 450 nuovi treni, che renderanno i viaggi più confortevoli, oltre ad assicurare maggiore puntualità dei servizi. Passando alla media e lunga percorrenza, verrà completata la consegna degli ultimi “Frecciarossa 1000“, in modo da poter spostare su altre linee sia gli ETR 500 che gli ETR 480. Un altro punto importante riguarda Busitalia, l’azienda del Gruppo FS che si occupa del trasporto su gomma, per la quale sono in arrivo ben 3000 nuovi autobus, con la ricerca – da parte del gruppo di acquisizione – di nuove linee, in un mercato che è stato liberalizzato di recente. Una situazione che permetterà alla clientela di scegliere senza problemi per i suoi spostamenti l’opzione treno più autobus.

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Stazione di Firenze, treno Etr 500

Nello stesso tempo, saranno incrementati i collegamenti nazionali “Freccialink”, le navette che mettono in collegamento le stazioni dove non è presente l’alta velocità con la stazione più vicina. Sono due le nuove linee, la prima da Gorizia a Udine e la seconda da Bergamo a Milano, che si vanno ad aggiungere a quelle già esistenti. Anche sul piano internazionale ci saranno due nuove linee di questo tipo, che collegheranno Torino con Ginevra e Milano con Monaco, facilitando sempre di più l’uso del mezzo collettivo per gli spostamenti. Per facilitare il movimento dei viaggiatori e l’integrazione tra più forme di mobilità, nel piano delle FS è previsto che saranno realizzati 30mila parcheggi di “interscambio”.
Ulteriori vantaggi per la clientela del gruppo arriveranno nel 2018 con i lavori che riguardano la velocizzazione della direttrice “Adriatica”, con riduzioni importanti dei tempi di percorrenza, e dai lavori sulle infrastrutture siciliane sulla direttrice che collega Palermo con Messina e Catania.
Il piano punta, inoltre, a sinergie con i principali porti del nostro Paese, ma anche con i poli logistici e “retroportuali”, oltre a guardare anche all’industria con potenziamenti dei raccordi che collegano la rete FS con gli stabilimenti produttivi delle principali aziende nazionali.

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