Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Bolivia, una buffa vicenda fallimentare

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Viaggio in Bolivia di qualche anno fa. Pochissimi potranno vantare il mio record: salita in aereo attesa per i preliminari pre-decollo e di nuovo scaricati a terra per il fallimento della compagnia.

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Panorama della capitale, La Paz

Il mio amico Nicola mi chiede info sulla Bolivia e penso bene di inviargli qualche foto oltre ad alcuni commenti su quell’intrigante Paese che molti definiscono andino ma lo è solo in parte. Accade infatti che la geografia del Paese si presenta estremamente montagnosa nella parte occidentale (se ben ricordo la capitale La Paz è posta nel bel mezzo delle Ande a poco meno di 4000 metri s.l.m. e il suo aeroporto può vantare un’altitudine addirittura superiore, col risultato che – se all’arrivo non dai retta ai suggerimenti dei locali e ti trasporti il valigione invece di affidarlo ai facchini – in pochi secondi ti ritrovi un ‘banfone simil infarto’ – e pensi solo a una bombola di ossigeno). Ande, pertanto, sì, a occidente, ma a est (nella regione con capitale Santa Cruz de la Sierra) ecco madrenatura cambiare totalmente, e, a parte qualche colle, aprirsi, verso il Brasile in una enorme e vasta pianura (simile a quella amazzonica, molto più distante, a nord). Ma il mio record (da condividere – lo ammetto da sportivo – con molti, sconosciuti compagni di – mancato – volo) non ha niente a che vedere con le vicende turistiche di una mia gita in Bolivia, essendo bensì dovuto, nel finale della gita, alla compagnia aerea di quel Paese.

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Bolivia, Misiòn San Ignacio

E vengo al dunque. In partenza da Santa Cruz de la Sierra mi imbarco su un volo della Lab, Lloyd Aereo Boliviano. Tutto ok, solita attesa nei canonici preliminari pre-decollo che però si prolunga oltremisura, fino a chiederti (un filino stanco e teso, si sarebbe arrivati a San Paolo nel cuore della notte) perché non si parte, cosa ritarda il decollo. Ma finalmente una voce maschile (forse lo stesso comandante, in fondo non si trattava di una info da poco) informa, tout court, che poche ore prima la compagnia (già detto, la Lab, Lloyd Aereo Boliviano) aveva pensato bene di fallire eppertanto era il caso che scendessimo dall’aereo. Sbarco avvenuto in uno stato di moderata, in quanto impreparati, incazzatura, e preoccupazione sul futuro viaggiatorio di noi smarriti sbarcanti (per la cronaca, dopo una notte in albergo a Santa Cruz fui “riprotetto” e raggiunsi finalmente il Brasile). E qui giunti, vai col record, laddove mi chiedo: quanti grandi viaggiatori sono mai stati imbarcati su un aereo dopodiché ipso facto scaricati ‘per colpa’ del contestuale fallimento della compagnia aerea? Se quanto occorsomi all’aeroporto di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, non costituisce un primato, e vabbè … l’importante è poter narrare la vicenda al mì querido nipote Xavier e alla cortese aficiòn lettrice …

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