Memorie del regime
Il turismo può anche essere memoria del passato e ricerca di testimonianze. Così a Praga un tour speciale ci conduce sulle tracce di 41 anni del totalitarismo che ha profondamente segnato la storia e il volto della capitale. A distanza di 30 anni dalla Rivoluzione di Velluto, che pose fine al regime comunista, Praga conserva monumenti e luoghi testimoni di un passato scomodo e difficile. Si può partire dal Memoriale alle vittime del comunismo, sulla collina di Petrin: costruito dallo scultore ceco Olbram Zoubek nel 2002, comprende una scalinata che degrada lungo il versante della collina e sette statue maschili in metallo che la sovrastano, e man mano appaiono sempre più “corrose”. Simbolo dello sgretolamento progressivo, da parte del regime comunista, di tutti quei valori umani che sono alla base di una società civile e democratica. In basso si legge: Vittime del comunismo 1948-1989: 205.486 condannati, 248 giustiziati, 4.500 morti in carcere, 327 morti durante attraversamenti illegali dei confini e 170.938 persone emigrate.
Il muro di Lennon
Quindi il Muro di Lennon, a Kampa, a Malá Strana (la “Città Piccola”), così definito dal ritratto di John Lennon, è in realtà il Muro dove fin dagli anni ’60, quasi fosse un foglio bianco per la libera espressione, i praghesi cominciarono a lasciare disegni e messaggi anonimi di dissenso, ovviamente sempre rimossi dal regime. Il suo messaggio di speranza e libertà aveva una forte presa sui giovani praghesi, che negli anni Ottanta vivevano ancora sotto un soffocante regime comunista. Iniziarono così a moltiplicarsi graffiti, frasi e disegni ispirati al cantante e ai suoi ideali che non tardarono ad essere notati, e malvisti, dal regime comunista, secondo il quale potevano avere una connotazione politica. – https://www.praga.info/cosa-vedere-praga/piccolo-quartiere/muro-john-lennon/ Le memorie del regime nel Museo del comunismo, in via Na Prikope, dove si può ripercorrere l’intera epoca comunista –dal 1948 al 1989- in tutti i suoi aspetti, dalle limitazioni del regime nella semplice vita quotidiana fino alla propaganda politica, la censura sui mass media, gli interventi della polizia, e dei servizi segreti. Il percorso espositivo è diviso in più sezioni tematiche, tre delle quali significativamente intitolate a Sogno, Realtà e Incubo.
Memorie del regime Ideologie e totalitarismo nell’Hotel International
Anche un hotel può far parte delle memorie del regime e parlare di totalitarismo. La corrente del realismo socialista, basata sulle convinzioni ideologiche del regime comunista, si manifesta nell’Hotel International a Dejvice, tanto esemplare da essere stato incluso nella lista del Patrimonio Culturale Nazionale. Costruito tra il 1952 e il 1957 su progetto dell’architetto ceco Frantisek Jerabek, con chiara ispirazione alla torre dell’Università di Mosca e con tanto di stella sovietica in cima alla guglia, l’hotel conserva al suo interno un grande arazzo con veduta aerea di Praga, dove si scorgono ancora la statua di Stalin e quella dedicata ai Carri Armati Sovietici, entrambe scomparse. La costruzione dell‘albergo era strettamente legata al partito comunista e alla compagnia militare dell’epoca. In origine doveva servire come albergo di lusso privato per i consiglieri sovietici e per i personaggi prominenti dell’esercito. Nonostante un chiaro riferimento al modello moscovita, oggi l’edificio appare ai visitatori più come un famoso grattacielo americano.
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