Mercoledì 30 Ottobre 2024 - Anno XXII

Citroën C4 Cactus, rivive l’ Avventura Gialla

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Leggendarie imprese sportive ritornano grazie agli ardimentosi appassionati che ripercorrono le orme di Marco Polo. Ma anche su altri itinerari. Vere e proprie esplorazioni che fanno nascere nuovi mezzi capaci di affrontare ogni sfida.

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Venerdì 28 aprile, dalla storica sede milanese di Citroën Italia di via Gattamelata, è ripartita l’Avventura Gialla. Due avventurosi, esperti in viaggi “unconventional” soprattutto nell’Estremo Oriente, Franco e Massimo Gionco, padre e figlio, viaggiatori per vocazione, reporter e fotografi, sono partiti alla volta di Pechino a bordo della Citroën #c4cactus PureTech 110 strettamente di serie, dotata di Grip Control e personalizzata nella livrea esterna con una mappa che sintetizza il tragitto che percorreranno. Unica eccezione, una bagagliera sul tetto, accessorio reso necessario per la presenza di due pneumatici di scorta sistemati nel bagagliaio.

Avventura Gialla come nel 1931

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I due viaggiatori stanno affrontando 15mila chilometri, con un percorso che attraverserà Grecia, Turchia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Cina e con arrivo alla destinazione finale di Pechino dopo una quarantina di giorni di viaggio. Con il solo “ausilio” del Grip Control e degli pneumatici polivalenti Michelin CrossClimate+ 205/50 R17, #c4cactus affronterà nel suo lungo viaggio i difficili passi himalayani sopra i 4mila metri e le strade sterrate del centro Asia, spesso appena tracciate, percorrendo per quanto consentito dalle situazioni locali, il tragitto della “Crociera Gialla”, la famosa spedizione organizzata nel 1931 da Citroën per “esplorare” una parte dell’Asia e dell’Estremo Oriente poco conosciuta, se non addirittura sconosciuta agli occidentali. Avventura Gialla si inserisce nella lunga tradizione del Marchio fatta di spedizioni e di raid in terre lontane, soprattutto in quell’Estremo Oriente che per Citroën ha sempre avuto un fascino particolare.

Tre Crociere nella leggenda

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Le Crociere ideate dal fondatore della Citroën, André, nell’arco di una dozzina d’anni (1922-1934), furono effettuati tra Africa, Asia, Nord America. Tre saranno le crociere Citroën entrate nella leggenda: delle Sabbie (transahariana), Nera (transafricana), Gialla (transasiatica) La prima delle Crociere Citroën è quella delle Sabbie del 1922-23 effettuata con macchine semicingolate (cinque K1 appositamente modificati), dal nord algerino si avventurano per la prima volta nel Sahara. Infine oltrepassando il grande fiume Niger hanno per la prima volta collegato il Mediterraneo all’Africa Occidentale francese.

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Citroën attraverso tutta l’Africa

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Con la Crociera Nera (1924-25), sempre realizzata da un convoglio di macchine semicingolate, Citroën vuole addirittura attraversare l’intera l’Africa, da ovest ad est, da nord a sud, per portarsi infine fin nella remota isola del Madagascar. La Crociera nera, il primo collegamento automobilistico transafricano tra l’Algeria e il Madagascar. Su otto semicingolati P4T appositamente modificati e dai nomi fantasiosi (Scarabeo d’oro, Bue Api, Sole marciante…) presero posto noti personaggi del mondo artistico e scientifico, ma anche una troupe completa, con l’idea di filmare, e di portare nelle sale cinematografiche di tutta Europa, la grande impresa. 20 mila km attraverso l’Africa nera per 235 giorni a liberare i cingoli dalla sabbia e dal fango, ad aprirsi la strada a colpi d’ascia nelle foreste, a traghettare fiumi con mezzi di fortuna, fino all’arrivo in Madacascar, il 20 giugno del 1925. Le riprese furono senza dubbio il risultato più tangibile di quella straordinaria impresa: 27 mila metri di pellicola; ma la spedizione riportò in Francia anche 5000 fotografie, 500 dipinti, centinaia di rilevamenti topografici di aree inesplorate, la descrizione di decine e decine di specie animali e vegetali prima sconosciute.

Dieci mesi per arrivare a Pechino

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Citroën, crociera gialla 1931-1932

L’entusiasmo fu tale che presto venne fissato un nuovo obiettivo: la Grande Cina sulle orme di Marco Polo. Nacque così la Crociera Gialla,sull’onda del successo della Crociera Nera,organizzata nel 1931 da Citroën. Un’altra traversata automobilistica altrettanto eroica, quella di tutto il continente asiatico, dal Mediterraneo al Mar cinese, una spedizione composta da 43 uomini e 14 autocingolati. Fu divisa in due tronconi:il gruppo “Cina” dovette far fronte alla forza degli elementi come le violenti tempeste di sabbia nel Deserto di Gobi e finì perfino per essere coinvolto nelle vicende di una Cina in guerra civile. Il secondo troncone, il gruppo “Pamir”, incontrò difficoltà notevoli, soprattutto quando, non potendo attraversare l’Afghanistan in guerra, superò le vette e i passi più alti del mondo in condizioni estremamente critiche e rischiose.Non mancarono anche momenti dove fu necessario smontare i veicoli e trasportarli pezzo per pezzo con muli e cavalli per superare ostacoli altrimenti impossibili.Dopo dieci mesi di avventure di ogni genere, la “Crociera Gialla” poté entrare a Pechino. Da un’estremità all’altra dell’Asia aveva percorso 12.115 chilometri! . In questa missione vennero utilizzati sette P21, un veicolo radio P14 e sei P17.

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Pattini al posto delle ruote

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Ma quali sono i mezzi che hanno permesso queste straordinarie avventure, ad esempio il Citroën B2 Autochenille (1922), il primo veicolo a motore ad attraversare il Sahara. La nascita di questi particolari mezzi è dovuta all’incontro di alcuni personaggi tra i quali spiccavano Andrè Citroen e Adolphe Kègresse, in fuga dalla Russia ma con un brevetto bizzarro in tasca. Kègresse si era recato in cerca di fortuna in Russia, nel 1905, dove era stato incaricato di studiare un mezzo che fosse in grado di circolare nelle steppe innevate. L’invenzione di aggiungere alle ruote anteriori di pattini portanti e direzionali e i larghi cingoli morbidi il cui lato inferiore è guidato da rulli che ripartiscono il carico e si adattano esattamente a tutte le asperità del terreno, si rivelò vincente. Tornato in Francia, dopo una dimostrazione, il brevetto fu acquistato da Citroen che aprì un dipartimento per la produzione di tre tipi di cingolati: “neve” (per neve e sabbia), “tout terrain” (con organi di trasmissione rinforzati) e “militare”.

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