Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

In Sardegna all’International Bugatti Meeting 2017 si rinnova il mito

Bugatti International meeting 2017

Il mito del marchio Bugatti tra passato e futuro. Si è svolto in Sardegna l’International Bugatti Meeting Italia 2017. Sull’isola sono arrivate 102 vetture di 20 nazioni. Veri gioielli di meccanica e creatività artistica

Bugatti Meeting radunoLa Sardegna Nord Occidentale si è trasformata nel fantastico palcoscenico dell’International Bugatti Meeting Italia 2017, svoltosi dal 6 al 11 giugno scorsi. Il Bugatti Meeting ha riunito sull’isola 102 vetture storiche del marchio italo-francese, provenienti da tutto il mondo. Come da tradizione sono in totale 20 le nazioni rappresentate con molti stati Europei e del resto del mondo come Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Israele e Usa. Due gli equipaggi interamente femminili. Il partecipante più giovane ha 28 anni (è nato nel 1989) mentre il più anziano è del 1928 e quindi ha quasi novant’anni. Lo scorso anno il raduno si è svolto in Giappone.

international bugatti meetingPer cinque giorni i 102 equipaggi delle auto d’epoca Bugatti, veri e propri gioiellini provenienti da tutto il mondo si sono sfidati per mille chilometri lungo le strade e i borghi di questa parte di Sardegna. Gli oltre 200 partecipanti al Meeting Bugatti sono stati protagonisti di una serie di passaggi e visite in alcune delle località e delle realtà storiche, turistiche ed enogastronomiche, più suggestive della Sardegna Nord-Occidentale: il Complesso Nuragico di Losa e un pranzo tipico a Orgosolo, a seguire, tra le altre, Santa Sabina, Alghero, Bosa, Tharros, Cabras, Barrumini, Sanluri e Montevecchio.

Bugatti: genialità meccanica e creatività

international bugatti meeting 2017Il nome Bugatti rappresenta, nella storia dell’automobilismo mondiale, un vertice ineguagliato di genialità meccanica unita a creatività artistica. Una lunga storia di successi nelle più importanti competizioni sportive hanno poi determinato la nascita del mito Bugatti. Si calcola che tra il 1910 e il 1950 non siano state costruite più di 8000 vetture. Oggi ne sopravvivono nel mondo 1500 circa. Il primo club al mondo dedicato ad una marca di automobili fu il Bugatti Owners Club, fondato in Gran Bretagna nel 1928. Per capire lo spirito di chi partecipa a questo esclusivo evento basti dire che un concorrente tedesco ha raggiunto l’isola a bordo della propria vettura. Arrivato in Trentino ha avuto un guasto al carrello su cui trainava la Bugatti. Per non perdere l’occasione di partecipare all’International Bugatti Meeting Italia 2017 è salito a bordo della sua storica auto e ha raggiunto Genova per imbarcarsi. Un’impresa non da poco per questa nobile signora delle quattro ruote. Al suo arrivo in Sardegna è stata sottoposta ad una speciale remis en forme per consentirne la partecipazione alle cinque tappe del Meeting.

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La storia di un grande marchio: successi e sconfitte

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Bugatti 51 Chiron al GP di Monaco del 1931

La storia del marchio è abbastanza avventurosa e ricca di alti e bassi: inizia tra il 1900 e il 1901 quando l’italiano Ettore Bugatti progetta e costruisce due modelli conosciuti come Bugatti-Gulinelli Type2 e uno di questi vinse il GP di Milano del 1901. La casa attuale invece nacque nel 1909, quando lo stesso Ettore Bugatti la fondò a Molsheim, in Alsazia. Il primo modello fu la Tipo 13 Brescia che venne prodotta dal 1910 al 1926 con diverse cilindrate; seguirono la Bugatti Tipo 35 dal 1922 al 1935 e la Tipo 37. Nel 1923 la casa partecipò al Gran Premio di Francia a Tours con la Bugatti Tipo 32 “Tank”. Fu però dal 1925 in poi che la Bugatti iniziò a vincere regolarmente, in particolare nella Targa Florio, che dominò per quattro anni consecutivi. Nel 1926 la Bugatti vinse il Campionato del Mondo dei Grand Prix affermandosi nei Gran Premi di Francia, Europa e Italia.

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Il poster della Bugatti Type 51

Ma non solo automobili da corsa: uno dei modelli più famosi prodotti fu la Bugatti Tipo 41 Royale del 1927, progettata per essere venduta a regnanti e capi di Stato, l’auto più costosa del suo periodo, ma non incontrò il successo sperato. All’inizio della seconda guerra mondiale la produzione venne arrestata e la Bugatti, malgrado i tentativi di ripresa dopo il conflitto, cessò di esistere negli anni cinquanta.
Dopo anni di oblio, nel 1987 l’imprenditore Romano Artioli acquisì i diritti per la produzione di automobili con il marchio Bugatti e fondò una nuova azienda italiana denominata Bugatti Automobili SpA con stabilimento a Campogalliano (Modena). I nuovi modelli rispettarono la tradizione della Bugatti anche come costo: nel 1995 la versione più accessoriata della EB 110 costava oltre un miliardo di lire, un prezzo giustificato dall’essere la prima vettura di serie (seppur in numero limitato) ad avere un telaio in fibra di carbonio. Nel 1995 la Bugatti Automobili ha dichiarato fallimento.

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I diritti del marchio al gruppo Volkswagen

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La nuova Veyron

Nel maggio del 1998, il gruppo Volkswagen ha acquisito i diritti legati al marchio e nel corso dello stesso anno ha presentato il prototipo EB118. Nel 2005 una supercar, la EB 16.4 Veyron, con un motore W16 (da qui il 16 nel nome e 4 le turbine) da 1001 CV dichiarati e 8.0 litri di cilindrata, dotata di trazione integrale e cambio sequenziale DSG a doppia frizione e 7 rapporti (più retromarcia) e poi ha presentato la Versione “Targa” della Veyron 16.4, la Grand Sport, messa in vendita nell’aprile 2009 al prezzo di 1,4 milioni di euro. La produzione della Veyron è ufficialmente terminata nel 2015, con il raggiungimento dei 450 esemplari previsti al lancio avvenuto nel 2005 e la presentazione al salone di Ginevra dell’ultimo esemplare della Veyron, la n. 450, denominata “La Finale“.

Bugatti Chiron velocità e prezzo da record

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Il test in pista della Bugatti Chiron

Tornando ai giorni nostri, a spiccare tra le nobili vetture d’altri tempi al Meeting sardo, vi è la nuovissima Bugatti Chiron, l’ultimo prodotto di Casa Bugatti proposto quest’anno sul mercato. La Bugatti Chiron è l’erede della Veyron, l’auto che ha battuto numerosi record tra cui quello di auto più veloce tra quelle prodotte in serie. La Bugatti Chiron non poteva essere da meno. Le sue caratteristiche tecniche sono impressionanti: il motore W16 quadriturbo con cilindrata di 8 litri eroga la bellezza di 1.500 CV di potenza massima. La trazione è integrale e il cambio automatico doppia frizione a 7 marce. La velocità massima – limitata elettronicamente – raggiunge i 420 km/h. L’accelerazione 0-100 km/h viene coperta in meno di 2,5 secondi, ma quello che più impressiona è il tempo impiegato per lo scatto 0-200 km/h (6,5 secondi) e 0-300 km/h (13,5 secondi). La produzione è limitata in 500 esemplari venduti al prezzo di listino record di 2,4 milioni di euro tasse escluse, che può aumentare in base alle personalizzazioni scelte dal cliente: basti pensare che solo per gli interni bisogna scegliere tra 31 rivestimenti in pelle, 8 tipi di Alcantara e tre tipi di sedili. Il mito Bugatti, iniziato nei primi anni del 900, è ancora vivo saldando il passato al futuro.

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