Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Il colore di Cuno Amiet. Mostra a Mendrisio

Cuno Amiet, Ragazzo-bretone1893

Un pittore amatissimo nella sua Svizzera, poco visto nelle grandi mostre al pubblico in Italia, viene proposto sino a fine gennaio nel borgo a meno di un’ora da Milano. Da vedere

Cuno Amiet, Autoritratto-con-mela-1901
Cuno Amiet, Autoritratto con mela 1901 (© M. + D. Thalmann, Herzogenbuchsee)

Cuno Amiet, originale interprete svizzero del post impressionismo, viene presentato a Mendrisio, ancora fino al 28 gennaio 2018, in una mostra che comprende dipinti, grafiche e testimonianze storiche. A Mendrisio, una cittadina del Canton Ticino incastonata tra i monti, il museo d’arte propone, per la prima volta, l’opera di una firma forse dimenticata del post impressionismo europeo. Cuno Amiet, antesignano, in Svizzera, del collega Ferdinand Hodler, sarà una piacevole sorpresa per chi ama i dipinti esplosione di luce, la ricerca cromatica al confine tra l’esperienza impressionistica, oramai acquisita, e i contrasti delle avanguardie Fauves e dell’espressionismo. I visitatori già innamorati di Gauguin, Matisse e della scuola di Pont Aven non si perderanno questa mostra: settanta dipinti, circa sessanta opere su carta, fotografie storiche e cartoline manoscritte.

Cuno Amiet, l’armonia del mondo

Cuno Amiet, Autoritratto-in-rosa-1907
Cuno Amiet, Autoritratto in rosa 1907 (© M. + D. Thalmann, Herzogenbuchsee)

Studi e frequentazioni internazionali portano Cuno Amiet ad avvicinarsi alle tendenze pittoriche del dopo impressionismo. Forse non tutti sanno che il suo nome figura tra i fondatori del movimento Die Brucke, insieme a Ludvig Kirchner, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff, Fritz Blevl. Cuno Amiet ha studiato luce e colore alla scuola di Pont-Aven: condivide parte del suo percorso artistico con il simbolismo e gli espressionisti di area tedesca. Ben presto, però, sviluppa una poetica più distante dai colleghi del movimento Die Brucke. Dall’inizio alla fine del suo percorso artistico, Amiet resterà un artista atipico.
Altri autori scelgono di rappresentare malessere e inquietudini, in una Europa che, con la fine degli equilibri internazionali e la prima guerra mondiale, vivrà presto periodi drammatici. Cuno Amiet, invece, non perde ottimismo, rappresenta una natura in cui i cicli e i ritmi della vita restano in armonia.

LEGGI ANCHE  Le catacombe di Canosa, testimonianza di radici cristiane

Il paradiso su una tela

Cuno Amiet, La-raccolta-delle-mele-1907
Cuno Amiet, La raccolta delle mele 1907 (© M. + D. Thalmann, Herzogenbuchsee)

Non è un caso che la mostra al museo d’arte di Mendrisio porti il titolo “Il paradiso di Cuno Amiet. Da Gauguin a Hodler, da Kirchner a Matisse”. Una sostanziale serenità resta presente nelle opere di Cuno Amiet, oggi, forse, ancora più interessanti e attuali per il visitatore.
La letteratura su Cuno Amiet è sempre stata in lingua tedesca: la mostra di Mendrisio è la prima realizzata in Ticino e vanta il solo catalogo, finora, con studi e saggi critici in lingua italiana sul pittore.
La mostra di Mendrisio è, quindi, un’occasione unica. L’esposizione è curata da a cura di Franz Müller e Aurora Scotti.

Il paradiso di Cuno Amiet. Fino al 28 gennaio 2018
Museo d’arte Mendrisio – Piazzetta dei Serviti 1
Orari: da martedì a venerdì 10-12 e 14-17; sabato, domenica e festivi 10-18
info: www.mendrisio.ch/museo

Leggi anche:

A Mantova il viaggio africano di Imer Guala

Rivoluzione Galileo. L’Arte incontra la Scienza

Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari anteprima della mostra

Condividi sui social:

Lascia un commento