La Fitur 2018 di Madrid, che ha aperto i battenti il 17 e resterà aperta fino al 21 gennaio, dà il via alla Temporada dei grandi Saloni (un tempo Fiere, ma la parola è assai demodè) del Turismo. Da un po’ di anni la Fitur è ubicata nel modernissimo Parco Ferial (a due passi dall’aeroporto) e, volendo, si può visitarla senza cuccare geloni e polmonite nel passaggio da un pabellòn a un altro. Ciò accadeva regolarmente, tanto tempo fa, quando cominciai a frequentare questa rassegna turistica spagnola, ubicata, ahilei, e ahi i nostri polmoni, in una zona di Madrid totalmente esposta a freddi venti della madonna direttamente in arrivo dalla Sierra de Guadarrama (quella dipinta da Goya, vedi quadro La Nevada). Ciò non toglie, a ogni buon conto, che mi sia cuccato una bella Gripe anche qui, nella Fitur 2018 che più moderna non si può. Epperò non tutti i mali vengono per …. nel senso che, non essendoci più la farmacia, la Salute in Fitur è gestita da un eccellente Pronto Soccorso in cui la Capo Enfermera (mentre mi allungava un paio di aspirine o quel che l’è) si è complimentata per la baldanza di un chaval/moccioso come me ‘a pesar’ (nonostante) l’età. Aplausos. Unico problema (a parte mal di gola e tosse, peraltro in fase di risoluzione), l’impossibilità (stasera) di poter portare la doctora a ballare il Flamenco (e … poi … vedi “Sangue e Arena” dove il Taironpauer cuccava sempre…).
Fitur 2018: soddisfatti gli spagnoli
Privo di inviti hoteleri né di inviti di altri benefattori (e tenuto inoltre conto che nel giornalismo turistico se non ti chiedono soldi per pubblicare ii tuoi pensieri ti va già di culo…), sono infatti ospite (‘non sono avaro, sono povero’ diceva sempre il mio ‘povero’ amico Bernard…) di Carlos Hernandez antan direttore del turismo spagnolo a Milano e Roma (e a tale proposito l’’ho convinto che Roma non è poi così male. A tal punto da potersi definire una delle più organizzate città africane (sempre che risolvesse problemi di spazzatura e metrò… Dettagli abbastanza importanti per una città europea… ma Tiremm Innanz…).7
Dopodiché il cortese lettore (soprattutto quello “tourist minded”) vorrebbe sapere “com’è andata la Fitur 2018 ”. Mah, non lo saprei proprio dire. C’era tanta gente, sì, e i miei amici spagnoli erano soddisfatti, tant’è che nello stand delle Asturie ho scoperto che in quella Comunidad (l’unica di Spagna che non finì conquistata da quei terùn degli Arabi) fanno un ottimo Vermouth. E ho anche scoperto che il Pata Negra che nasce dalle divine zampe del cerdo iberico e in Extremadura è oggetto dii venerazione, bene, ‘sto Pata Negra sta per essere “imitato” mediante maiali (altrettanto ‘neri’ ma est modus in rebus…) allevati in Canada e in Argentina… . Come dicevno antan a Novara “Non c’è proprio più religione…”. Hasta la vista!