Nella ricorrenza mondiale del Giorno della Memoria, il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto, quest’anno, alla condanna per le leggi razziali naziste si è aggiunta la condanna per la cosiddetta “arte degenerata”.
Per mostrare cosa è accaduto è stato realizzato il docufilm Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte. Presentato in anteprima mondiale nelle sale italiane il 13 e 14 marzo e successivamente sugli schermi di altri 50 paesi del mondo.
Il documentario ci guida per la prima volta alla scoperta del Dossier Gurlitt, di rari materiali d’archivio, dei tesori segreti del Führer e di Goering.
Hitler e l’arte degenerata
Sono trascorsi 80 anni e da quando il regime nazista bandì la cosiddetta “arte degenerata”, organizzando, nel 1937 a Monaco, un’esposizione pubblica per condannarla e deriderla. Contemporaneamente veniva esposta una mostra per esaltare la “pura arte ariana”, con “La Grande Esposizione di Arte Germanica”. Proprio in quegli stessi giorni cominciò la razzia, nei musei dei territori occupati e nelle case di collezionisti ed ebrei, di capolavori destinati a occupare gli spazi di quello che Hitler immaginava come il Louvre di Linz (rimasto poi solo sulla carta) e di Carinhall, la residenza privata di Goering, l’altro grande protagonista del saccheggio dell’Europa. Si calcola che le opere sequestrate nei Musei tedeschi siano state oltre 16.000 e oltre 5 milioni in tutta Europa.
Artisti messi all’indice dal regime nazista
Gli artisti messi al bando, disprezzati Chagall, Monet, Picasso, Matisse, eppure le loro opere sono state trafugate. Scriveva Pablo Picasso: “Com’è possibile essere indifferenti agli altri uomini? La pittura non è fatta per decorare appartamenti. È uno strumento di guerra offensivo e difensivo contro il nemico”.
Tra gli artisti all’indice anche Max Beckmann, Paul Klee, Oskar Kokoschka, Otto Dix, Marc Chagall, El Lissitzky. Sui muri le frasi di commento: “Incompetenti e ciarlatani”, “Un insulto agli eroi tedeschi della Grande Guerra”, “Decadenza sfruttata per scopi letterari e commerciali”.
La mostra sull’“arte degenerata” fu portata in tour come esempio in 12 città tra Austria e Germania e la visitarono circa 2 milioni di persone. Per raccontare alcune delle infinite storie che presero il via in quei giorni, arriva sul grande schermo Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte, diretto da Claudio Poli, un documentario-evento con la partecipazione straordinaria di Toni Servillo e la colonna sonora originale firmata da Remo Anzovino. Nelle sale italiane verrà presentato in anteprima mondiale il 13 e 14 marzo. Testimonianze dirette sulle storie che prendono il via da quattro grandi esposizioni che in questi ultimi mesi hanno fatto il punto sull’arte trafugata, tra protagonisti di quegli anni, ultime restituzioni e preziosi materiali d’archivio.
Mostre con le opere recuperate
Si parte dalla mostra parigina “21 rue La Boétie”, nata dalla volontà di esporre parte di un prezioso patrimonio recuperato, la collezione di Paul Rosenberg, uno dei più grandi collezionisti e mercanti d’arte di inizio ‘900, con quadri da Picasso a Matisse; si passa a “Looted Art”, la mostra di Deventer, in Olanda, che espone i quadri provenienti dai depositi statali olandesi e dalle collezioni razziate dai nazisti; si esplora poi “Dossier Gurlitt”, la doppia esposizione di Berna e Bonn che per la prima volta espone la collezione segreta di Cornelius Gurlitt, figlio di uno dei collezionisti e mercanti d’arte che collaborarono coi nazisti, fermato per caso dalla polizia doganale su un treno per Monaco nel 2010. Tra le tele della collezione trafugata capolavori di Chagall, Monet, Picasso e Matisse.
Trailer “Hitler contro Picasso e gli altri“ youtu.be/GA61kA3vH0M