Lo stile inconfondibile e personalissimo di Rodin, famoso scultore del secolo XIX, rivive nell’esposizione allestita presso le sale del Museo di Santa Caterina nella bella e storica città di Treviso, visitabile fino al 3 giugno 2018. La mostra, singolare per la scelta ricaduta sulla città veneta e per la selezione accurata delle opere esposte, mira a concludere in Italia le celebrazioni per il primo centenario della morte del grande artista francese. La rassegna presenta oltre settanta lavori di cui 50 sculture e 25 opere su carta a testimoniare il lungo percorso professionale di François-Auguste-Renè Rodin, l’artista che sfidò il padre e quanti non credettero nelle sue potenzialità artistiche. Eppure Auguste Rodin, perseverò nelle sue intenzioni e dopo un lungo apprendistato in qualità di assistente tecnico presso vari studi e fabbriche, riuscì nel 1871, a tenere la sua prima mostra a Bruxelles. Sarà l’Italia, però, a conquistare il giovane Rodin e saranno soprattutto i capolavori dell’illustre Michelangelo ad implementare ancor più la sua dedizione alla ricerca realistica della figura umana, fino a trasformare, plasmare il marmo, il gesso e in seguito le fusioni in bronzo.
Opere in bronzo di grandi dimensioni
L’eco della bravura di Rodin giunse all’attenzione del Ministero Francese delle Belle Arti che nel 1880 acquistò la celeberrima “Età del bronzo” e successivamente gli commissionò la progettazione di una monumentale porta d’ingresso per il Museo delle Arti Decorative di Parigi che Auguste intitolò “La porta dell’Inferno” ispirandosi proprio all’Inferno dantesco. L’idea di Rodin consisteva in un’opera in bronzo di grandi dimensioni (4,6 metri di altezza e 3,7 metri di larghezza) con nudi protesi, corpi contorti, ammassati nella caotica sofferenza del genere umano, opera incompiuta dall’artista tra bozzetti, progetti e ripensamenti vari.
Tra i lavori non commissionati Rodin diede spazio alle figure sempre più frammentate senza braccia, gambe e teste slegate dal corpo traendo ispirazione dai resti delle sculture romane e greche. Per l’artista, affascinato dalla scultura michelangiolesca, ricca di dinamismo in grado di trasmettere espressività data dalla mobilità dei corpi nello spazio, era importante che il corpo diventasse “un calco su cui s’imprimono le passioni”. E Rodin visse di passioni, di forti emozioni che lo accompagnarono in tutta la sua esistenza, dalle vicissitudini dell’infanzia e della giovinezza per la perdita dei fratelli e di una sorella monaca stroncata dal vaiolo nel 1862, agli amori infelici dell’età adulta. Verso l’inizio del XX secolo la fama dell’artista oltrepassò i confini europei e Rodin divenne famoso in tutto il mondo.
Rodin: i capolavori esposti
Il percorso espositivo presenta i capolavori fondamentali tra cui “Il Pensatore”, dedicata al sommo poeta Dante; il “Bacio” per immortalare l’amore tra Paolo e Francesca avvolti in un abbraccio passionale; il “Monumento a Balzac”; l’Età del bronzo”; “Uomo dal naso rotto” e le monumentali maquettes, ovvero le forme, i modelli dei suoi futuri lavori. A coronare l’esposizione vi sono anche la tela di Edvard Munch del 1907 che ritrae la statua del Pensatore nel giardino del collezionista Linde e il dipinto di Monet che ricorda la mostra di Monet/Rodin a Parigi nel 1889.
La mostra è promossa dal Comune di Treviso, prodotta e organizzata da Linea d’Ombra, dal curatore Marco Goldin in collaborazione col Museo Rodin di Parigi e con l’aiuto di numerosi ,importanti sponsor trevigiani. L’ineguagliabile bellezza delle opere di Rodin saranno l’occasione per visitare, con biglietto ridotto, la collezione dello scultore trevigiano Arturo Martini esposta nel rinnovato Museo “Luigi Bailo”appartenente ai Musei Civici di Treviso (www.museicivicitreviso.it).
Orari visite: da lunedì a giovedì ore 9:00 – 18:00; da venerdì a domenica, ore 9:00 – 19:00.
Prenotazioni: biglietto@lineadombra.it; – www.lineadombra.it