Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Monzambano: rievocazione storica e sito archeologico

Monzambano rievocazione antichi-mestieri

In provincia di Mantova nel comune di Monzambano dal 14 al 17 settembre festa dell’uva e rievocazione storica nel castello medievale con 500 figuranti in costume. Sfilate e antichi mestieri. Spettacoli con artisti di strada, giocolieri e musici. Da non perdere la visita al sito archeologico di Tosina di Monzambano

Monzambano rievocazione-popolane

A pochi chilometri dalle acque del Lago di Garda, nell’entroterra gardesana, sorgono paesi ricchi di storie millenarie, costellati da castelli medievali, da paesaggi così variegati da suscitare interesse e curiosità a chi si addentra nei vicoli stretti di queste amene località. Monzambano è uno di questi. Il paese è adagiato ai piedi delle colline moreniche del Garda, terra di confine tra il Veneto e la Lombardia, territorio per secoli oggetto di espugnazioni e passaggio di governi fin dal suo primitivo insediamento. Tanti i casati che hanno vissuto nell’antico castello, roccaforte costruita nell’XI secolo su un poggio che domina il centro storico del paese come sistema difensivo contro le invasioni barbariche che per secoli hanno flagellato l’Italia. Non dev’essere stato facile edificare il complesso del grande castello seguendo l’andamento irregolare del poggio e far sorgere una costruzione possente, dalle mura perimetrali che terminano con i merli guelfi, le alte torri che ancora dominano il paesaggio, la chiesetta dedicata a San Biagio all’interno delle mura, i camminamenti provvisti di feritoie, il pozzo per il rifornimento idrico; il tutto autentico esempio di architettura castellana del mantovano.

Monzambano: rievocazione nel possedimento di Matilde di Canossa

Monzambano musico

Il maniero, costruito con ciottoli di pietra e sassi di fiume intervallati da mattoni, è stato un possedimento di Matilde di Canossa nel secolo XI, degli Scaligeri nel XII secolo, dei Visconti , della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1495, dei Gonzaga, dei Francesi e degli Austriaci in seguito a numerose guerre e assedi. Correva l’anno 1990 quando, nel terzo week end di settembre, prese il via la rievocazione storica medievale della cittadina di Monzambano in concomitanza con la festa dell’uva di cui queste terre, dal 14 al 17 settembre 2018 si terrà anche la rievocazione storica che si snoderà lungo le strette vie all’interno del castello con la partecipazione di 500 figuranti vestiti con costumi d’epoca medievale e molti volontari. Saranno riproposti antichi mestieri, sfilate storiche, il mercatino con prodotti tipici della zona, le antiche taverne ed osterie dove assaporare gusti ormai dimenticati. Non mancheranno gli spettacoli offerti da artisti di strada, dai giocolieri, dai musici con strumenti d’epoca e per i più piccoli, i volteggi dei burattini.
Sarà uno spettacolo dove l’intero teatro è il castello e dove attori, figuranti, spettatori, turisti e visitatori, potranno immergersi in un’epoca tanto lontana e interagire con una realtà quasi fiabesca.
Informazioni: www.monzambanomedievale.com

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Insediamento neolitico scoperto nella Tosina di Monzambano

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Tosina di Monzambico, nell’anfiteatro morenico del Garda

Chi si reca alla rievocazione storica deve sapere che qui è stato scoperto un abitato risalente al periodo neolitico e può essere interessante visitare il Sito archeologico di Tosina di Monzambano. Dalla rievocazione di un passato risalente al Medio Evo la nostra linea del tempo ci porta indietro di seimila anni grazie ai ritrovamenti di un insediamento neolitico scoperto, come spesso accade, quasi per caso nei territori di Monzambano. La scoperta è avvenuta nel 2003 ad opera di un agricoltore che, durante i lavori di aratura, fu colpito da una straordinaria scoperta: dal sottosuolo affioravano i resti di ceramiche e pietre che ad occhi inesperti sarebbero potuti passare inosservati, ma non per l’attento contadino che informò il dott. Emilio Crosato, esperto in archeologia antica e Ispettore della Sovrintendenza. Immediatamente iniziarono i lavori di scavo che condussero al ritrovamento di una moltitudine di reperti storici senza precedenti in Italia Settentrionale.

L’insediamento della Tosina di Monzambano

Tosina di Monzambico scheletro-di-cane
Ritrovamento dello scheletro di un cane

Attenti studi hanno determinato che l’insediamento della Tosina di Monzambano risale al periodo neolitico e cioè tra il V e il IV millennio a. C. e che tutto l’abitato antico si sviluppa seguendo una linea circolare poggiante su un bassorilievo collinare. Qui si stabilirono i primi abitanti che, passando dal mesolitico, riuscirono a lasciare le loro impronte di abili contadini, allevatori e lavoratori della pietra. L’elevato numero di reperti, confermati dalla datazione al radiocarbonio, testimonia l’insediamento di una civiltà evoluta in grado di lavorare la pietra, l’argilla fino a modellarla in vasi di terracotta, definita la “cultura dei vasi a bocca quadrata”. (Neolitico Medio seconda metà del V millennio a.C.)
Gli studiosi sono giunti ad affermare che l’insediamento fosse abitato da circa trecento, quattrocento persone in case fatte di legno e paglia fissate al terreno con pali conficcati e che l’intero complesso sorgesse su di un isolotto i cui confini, dopo gli scavi, sono ben visibili dall’alto. Il sito, costituito da 50mila metri quadrati, ha riportato alla luce migliaia di reperti e individuato i pali delle capanne, le discariche e i ripari per lo stoccaggio dei prodotti alimentari.
L’ultima scoperta, che ha del sensazionale, riguarda il ritrovamento dello scheletro di un cane, pressoché intatto e segno della presenza dell’animale addomesticato in un contesto dove non sono state ancora ritrovate ossa umane, ma i misteri che avvolgono il sito di TOSINA, riserveranno senza dubbio ulteriori, straordinarie sorprese.
Informazioni: www.tosina.it

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