Da dove derivava la convinzione che l’ eruzione del Vesuvio che ha distrutto Pompei ed Ercolano fosse stata il 24 agosto? La datazione dello scoppio del Vesuvio viene da una lettera che Plinio il Giovane scrive a Tacito, raccontando il disastro. Plinio quindi sbagliò? No! E’ più probabile che abbia sbagliato un amanuense in epoca medievale, copiando “agosto” invece di “ottobre”. Già c’erano dubbi sul mese, quando nell’Ottocento si trovarono tracce di conclusione della vendemmia: i grappoli molto più probabilmente erano maturi in autunno e non in piena estate. E anche resti di frutta tipicamente autunnale (come fichi secchi). Oltre alla scritta con il carboncino, poi, nella casa del “bracciale d’oro” è stata ritrovata anche una moneta che riferisce della quindicesima acclamazione di Tito ad imperatore, che oggi sappiamo (da iscrizioni rinvenute altrove) essere avvenuta dopo l’8 settembre del 79. Un altro prezioso indizio per ridatare l’eruzione.
Pompei continua a stupire: Ritrovata la “Casa di Giove”
Quale sarà la prossima scoperta nell’infinito cantiere di Pompei? Al momento non la si conosce, ma una cosa è certa: Pompei non finisce e non finirà mai di stupire e stupirci, non solo da un punto vista iconoclastico, giornalistico, ma, anche da un punto di vista storico, tanto da arrivare a cambiare la storia e i relativi testi scolastici. Andiamo con ordine e raccontiamo l’accaduto, la novità.
Due dimore di pregio con preziose decorazioni sono venute alla luce e hanno ridefinito lo spazio urbano nella Regio V di Pompei. Grazie agli interventi di manutenzione e messa in sicurezza dei fronti di scavo previsti dal Grande Progetto Pompei. Riaffiorati dai lapilli la “Casa con giardino“, con il bel portico affrescato e gli ambienti decorati da vivaci megalografie, e la “Casa di Giove”, con le pitture in primo stile e gli eccezionali mosaici pavimentali dalle raffigurazioni senza precedenti. Iscrizioni e ulteriori resti delle vittime aggiungono, inoltre, dettagli alla storia dell’eruzione e della città antica.
Eruzione: da un monumento di vita quotidiana
L’iscrizione a carboncino, in particolare, è la traccia tangibile di un momento di vita quotidiana e supporta la teoria che la data dell’eruzione fosse a ottobre e non ad agosto. La scritta è, infatti, datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre. La data appare in un ambiente della casa in corso di ristrutturazione, a differenza del resto della stanze già completamente rinnovate. Ci dovevano essere, pertanto, lavori in corso nell’anno dell’eruzione. Inoltre, trattandosi di carboncino, fragile ed evanescente, che non avrebbe potuto resistere a lungo nel tempo, è più che probabile che si tratti dell’ottobre del 79 dopo Cristo, una settimana prima della grande catastrofe che sarebbe, secondo questa ipotesi, avvenuta il 24 ottobre.
Info: www.pompei.it/scavi/