Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Ritrovata a Pompei la tomba dell’impresario degli spettacoli di gladiatori

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Pompei continua a stupire per i ritrovamenti. L’ultimo in ordine di tempo la tomba di Gneo Alleo Nigidio Maio, uno dei più grandi finanziatori degli spettacoli di gladiatori che si svolgevano nell’Anfiteatro della città romana.

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La Porta Stabia

Un motivo in più per visitare Pompei. Un motivo in più per riscoprire, apprezzare il lavoro di chi, instancabilmente, produce novità, interessi originali all’interno di quella miniera storica, culturale che è la città sepolta. Un motivo in più per andarci è la scoperta – presentata ieri alla stampa dal Soprintendente Massino Osanna – avvenuta nel corso dei lavori condotti per sistemare le fondamenta degli edifici San Paolino fuori la Porta Stabia, uno degli ingressi all’antica città, dove erano in corso degli scavi, nell’ambito del Grande progetto Pompei. Il ritrovamento consiste in una tomba monumentale in marmo, con la più lunga epigrafe funeraria finora ritrovata. Si tratta della tomba di Gneo Alleo Nigidio Maio, noto per essere stato  uno dei più grandi finanziatori degli spettacoli di gladiatori che si svolgevano nella città romana all’interno dell’Anfiteatro da 20mila posti.

La tomba con l’epigrafe lunga più di quattro metri

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Il Soprintendente Massino Osanna presenta alla stampa il recente ritrovamento

L’iscrizione lunga più di 4 metri con ben sette registri narrativi, pur non recando il nome del defunto, ne riporta in maniera dettagliata le tappe fondamentali della vita (acquisizione della toga virile, nozze) e la descrizione delle attività munifiche che accompagnarono tali eventi (banchetti pubblici, elargizioni liberali, organizzazione di giochi gladiatori e combattimenti con belve feroci). La tipologia del monumento e il contenuto dell’epigrafe avvalorano l’ipotesi che il monumento potesse essere completato dal famoso bassorilievo marmoreo (con scene di processione, combattimenti gladiatori e venationes), attualmente conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e di cui finora non se ne era individuato il contesto di provenienza.
Ritrovate nell’area anche le tracce ben leggibili del passaggio di una carovana al di sopra dello strato di oltre due metri di lapillo che copriva questa porzione della città antica, da porsi in relazione con il rinvenimento avvenuto precedentemente e poco lontano, di alcuni scheletri a una quota più alta rispetto ai piani di frequentazione romani.

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